Mancava da quasi 1.500 giorni un italiano in maglia rosa. Per la precisione 1.466: da Alessandro De Marchi a Diego Ulissi il passo non è stato breve, ma tanto basta per far sapere al mondo intero che c’è un’Italia che sa essere vincente e che sa regalare emozioni. Per Ulissi, qualcosa in più di un semplice premio “alla carriera”: a 35 anni il finisseur dell’Astana trova la giornata perfetta, con la fuga che va in porto e regala al pedale tricolore un inatteso revival che mancava da quattro anni, e che certo regala anche un sorriso dopo una prima parte di Giro nella quale, al netto delle buone intenzioni, non tutti i nodi erano venuti al pettine.
- Piano perfetto: dopo Ulissi nella generale c'è Fortunato
- Ulissi, un'emozione unica: "Il sogno che avevo da bambino"
Piano perfetto: dopo Ulissi nella generale c’è Fortunato
La fuga di giornata ha ribaltato le cose in classifica generale, consentendo a Ulissi di cogliere una maglia rosa che davvero profuma di impresa. Alla partenza aveva più di 4’ di ritardo da Roglic, ma strada facendo l’impresa ha preso piede e s’è rivelata vincente, anche se poi la tappa l’ha vinta l’australiano Luke Plapp, giovane quanto basta per capire che a certi livelli ci può stare, eccome. Vittoria di prestigio per il corridore del Team Jayco AlUla, che ha saputo trovare l’attimo giusto per liberarsi della compagnia dei fuggitivi di giornata, andando poi a chiudere in solitaria distanziando di 38 secondi Wilco Keldermann e appunto Ulissi, che grazie al terzo posto conquistato all’arrivo ha trovato il modo per strappare la maglia rosa a Roglic.
Il quale ha controllato senza troppe difficoltà l’andamento del gruppo dei migliori, anche se poi al traguardo Ayuso ha trovato il modo per rosicchiargli un secondo riuscendo a staccarlo a poche decine di metri dal traguardo, con lo sloveno sorpreso dall’allungo del rivale spagnolo.
In classifica generale al secondo posto è salito Lorenzo Fortunato, 12 secondi più indietro rispetto a Ulissi: due italiani davanti a tutti a un terzo di Giro sono comunque un lusso che nessuno avrebbe sognato di pronosticare, con Tiberi peraltro in netta crescita, sesto nella generale a 27 secondi da Roglic e 24 da Ayuso.
Ulissi, un’emozione unica: “Il sogno che avevo da bambino”
Ulissi ha esultato come un bambino quando ha saputo di aver conquistato la prima maglia rosa in carriera. E prima di salire sul podio non ha nascosto tutta la sua gioia per un giorno che lo ha ripagato di tanti sacrifici.
“Sono felice: da piccolo, pensavo sempre di indossare la maglia rosa da italiano. Era il mio sogno principale quando sono diventato professionista nel ciclismo. Ho ripensato ai pomeriggi che ho trascorso da giovanissimo, sognando di vincere tappe, indossando la maglia rosa. Provo un’incredibile soddisfazione in questo momento.
Tutti sono stati molto bravi e hanno avuto molto successo, abbiamo lavorato duramente. Il nostro direttore, in particolare, ha gestito molto bene la corsa, mi ha detto quando ero in testa. Plapp stava andando bene, quindi mi sono concentrato sulla maglia e credo di aver fatto la scelta giusta”.