Il ciclismo ha restituito a Primoz Roglic ciò che aveva tolto allo sloveno, già vincitore di tre Vuelta, a La Planche des Belles Filles, quando Tadej Pogacar gli aveva rifilato 1’56” e sfilato la Maglia Gialla 2020.
Il corridore classe 1989, sostenuto dai tifosi accorsi dalla vicina Slovenia, man mano che la salita si fa più dura prende il controllo della corsa (vinta con 40″ su Geraint Thomas e con 42″ su Joao Almeida) e della classifca generale (il gallese a 14″ e il portoghese a 59″), reagendo al guaio meccanico che poteva sgretolarne le certezze e il ritmo: “Quello che ho fatto in corsa è stato incredibile, mi sono divertito. Alla fine non si tratta soltanto di energie, ma di tutto un complesso di cose. Non riesco ad esprimere a parole i miei sentimenti. L’incidente? Non ho pensato che tutto fosse perduto quando mi sono fermato: certo non è stato qualcosa di piacevole, ma ho semplicemente rimesso la catena al suo posto e sono ripartito, perchè il Giro d’Italia è una lotta e c’è sempre una speranza, altrimenti non ci sarebbe questa gente lungo le strade. Oggi mi sono goduto ogni singolo secondo” ha dichiarato commosso.
La chiusura è dedicata al confronto con la beffa patita nella penultima tappa in Francia: “Mi viene chiesto la differenza con il Tour de France, quando ho perso a la Planche des Belles Filles. Dico che nella vita a volte si vince e qualche volta si perde, ma se non ti fermi alla fine la vittoria arriva. Per me questa corsa è stata amore. E’ stato fondamentale sentire l’affetto di chi ha creduto in me e dato la giusta carica, alla fine la vittoria è di tutti noi”.
Primoz Roglic è stata la quinta Maglia Rosa dell’edizione 2023, dopo Remco Evenepoel, Andreas Leknessund, Geraint Thomas e Bruno Armirail.