Moreno Moser è la voce tecnica di Eurosport e fa le carte al Giro d’Italia quando sta per terminare la seconda settimana della corsa rosa, con annesse diverse polemiche. Si parte proprio da una di queste, l’accorciamento della tappa di Crans Montana voluta dai corridori: “Non sono sempre dalla parte dei corridori e se c’è da criticare sono il primo a farlo, però quando prendono queste decisioni è perché hanno dei motivi validi. Tutti i corridori hanno voglia di correre, quindi questa storia dei ciclisti negligenti non la condivido. Io non sono al Giro, sto seguendo la corsa dai nostri studi di Cologno Monzese e quindi non ho realmente visto le condizioni meteo di ieri, ma se hanno deciso di prendere questa decisione vuol dire che c’erano le giuste motivazioni”.
Oggi l’Associazione dei corridori è forte: “Abbiamo lottato tanto come corridori per avere un peso decisionale e quindi sono contento quando viene rispettato il regolamento”. Finora non è un Giro di lotte e sussulti: “Sino ad ora non ci hanno dato qualcosa su cui basarci e la classifica di adesso è basata solo sui distacchi ottenuti nelle due cronometro. Non so se sia colpa del percorso o dei corridori, ma secondo me è un bel mix di cose. Ieri Roglic poteva benissimo dare quei 2″ a Thomas e quindi essere la nuova maglia rosa e invece non ha nemmeno fatto la volata. È strategia, non lo critico, ma è chiaro che vuole salvaguardare la squadra per poi sferrare il colpo decisivo al momento giusto, senza prendere troppo presto la maglia rosa che comporta poi una serie di responsabilità. Fino ad ora al Giro sono arrivate anche tante fughe e questo vuol dire che il gruppo dietro non va fortissimo”.
Arriva quindi il pronostico da parte dell’ex corridore: “Roglic lo vedo superiore, sta solo aspettando il momento giusto. Non ha bisogno di attacchi folli da lontano, gli basta fare una volatina per recuperare un paio di secondi per poi giocarsi tutto nella cronoscalata. La Ineos invece controlla come al solito, non ha nessun interesse nell’attaccare”. Per Moreno Moser, dunque, il favorito è “Roglic”. E Caruso? “Già il podio sarebbe un grande successo per Caruso, non so se voglia provare il tutto per tutto. Staremo a vedere…”. Purtroppo, tra le nuove leve italiane non ci sono scalatori: “Non mi stupisce questa cosa, al momento non vedo all’orizzonte un possibile scalatore italiano veramente competitivo. L’unico che avevamo l’abbiamo perso prima del Giro a causa del Covid: Giulio Ciccone”.
Il podio del Giro d’Italia: “È difficile pronosticarlo adesso, ma direi Roglic, Thomas e Caruso”.