Si scrive velocisti, si legge Jonathan Milan, che a Cento non fa… 100, ma comunque 3, come il numero delle vittorie nell’edizione 2024 della corsa rosa. Sprint imperiale, quello del velocista friulano: impossibile per chiunque resistere alla sua progressione, anche perché la Lidl Trek una volta di più dimostra di aver messo in moto meccanismi e sincronismi perfettamente oliati. Vittoria pesante, che conferma Milan in maglia ciclamino (se arriva a Roma è sua di diritto) e che tarpa le ali a qualsiasi rivale nelle volate, con Pogacar che vive un’altra giornata tranquilla.
- Giro d'Italia, 13a tappa: volata imperiale di Milan
- Giro d'Italia, tappa 13: ordine d'arrivo e classifica
- Tappa 13, Riccione-Cento: pagelle
- Giro d'Italia, la cronometro del Garda strizza l'occhio a Ganna
Giro d’Italia, 13a tappa: volata imperiale di Milan
Giornata che si era aperta con una fuga tutta italiana: Pietrobon ormai non è fa più notizia, dal momento che si butta sempre nelle fughe, mentre Tarozzi e Tonelli sono nuovi, eppure si sbattono tanto per provare ad anticipare le ruote veloci. Il gruppo però li tiene a distanza di sicurezza e quando è il momento di farli rientrare nei ranghi non si scompone, nonostante i ventagli siano all’ordine del giorno in una tappa altrimenti senza particolari difficoltà altimetriche.
Marcellusi e De Pooter hanno provato a uscire dal gruppo dopo il ricongiungimento ai -30 dall’arrivo, ma anche per loro le speranze sono risultate vane. Milan, che aveva perso un po’ di terreno incappando in un pericoloso ventaglio, si riporta in testa al gruppo e nel finale sprigiona tutti i propri cavalli: a sorpresa è il polacco Aniolkowski quello che prova a sfidarlo fin quasi sulla linea del traguardo, con Bauhaus che ancora una volta deve accontentarsi di un piazzamento sul podio di tappa.
Pogacar bada soltanto a non prendere rischi: non si muove nulla in classifica generale in attesa della cronometro di domani, destinata a ridisegnare le posizioni che contano.
Giro d’Italia, tappa 13: ordine d’arrivo e classifica
L’ordine d’arrivo della quarta tappa del Giro:
- Milan (Ita) in 4h02’03”
- Aniolkowski (Pol) s.t.
- Bauhaus (Germ) s.t.
- Van Dijke (Ola) s.t.
- Hofstetter (Aut) s.t.
- Gaviria (Col) s.t.
- Molano (Arg) s.t.
- Pithie (Fra) s.t.
- Lonardi (Ita) s.t.
- Dainese (Ita) s.t.
Questi i primi 5 in classifica generale (qui la classifica completa):
- Pogacar (Slo) in 45h22’35”
- Martinez (Col) a 2’40”
- Thomas (Gbr) a 2’56”
- O’Connor (Aus) a 3’39”
- Tiberi (Ita) a 4’27”
Tappa 13, Riccione-Cento: pagelle
- MILAN 10: non ci si stupisce più di fronte alla forza bruta del velocista della Lidl Trek, per distacco il più forte in circolazione non soltanto sul pianeta del Giro, ma probabilmente anche mondiale. Altra volata imperiale: la squadra lo pilota alla perfezione, lui esce con i tempi giusti e non fa prigionieri, dimostrando di aver imparato la lezione della prima settimana.
- ANIOLKOWSKI 8: chi è costui? Sconosciuto ai più, con vittorie in competizioni minori e senza altri acuti degni di sorta, si presenta a Cento con la voglia di fare da guastafeste, ma Milan non si fa cogliere impreparato. Lui coglie l’attimo: si è messo in luce, ora dovrà confermarsi ad alti livelli.
- BAUHAUS 6,5: velocista discreto, il tedesco, che pure in volata si butta sempre con coraggio. Stavolta però non trova il modo per lasciare il segno, come già un paio di volte gli era capitato nel corso delle precedenti tappe. Ma un altro podio non è mai da disprezzare.
- LONARDI 6,5: il ragazzo continua a mandare segnali. Forse ancora acerbo per piazzare l’acuto, ma un’altra top ten di tappa al Giro è pur sempre qualcosa per cui vale la pena impegnarsi a dare sempre di più. E l’esperienza accumulata gli tornerà utile.
- POGACAR 6: ormai è in modalità risparmio energetico: la prima settimana ha fatto il fuoco ovunque vedesse uno spiraglio dove andare a ficcare il naso, adesso si mantiene guardingo e non si spende. Stavolta Molano deve fare tutto da solo, e il sesto posto finale non è granché. Pogi pensa alla crono (e poi a Livigno).
- MERLIER 5: senza più Kooij, tocca a Tim provare a scalfire le certezze acquisite da Milan. Risultato? Assente ingiustificato nell’ultimo arrivo per velocisti da qui a una settimana. Insomma… poteva (e doveva) andare diversamente.
Giro d’Italia, la cronometro del Garda strizza l’occhio a Ganna
La parola torna agli specialisti delle corse contro il tempo: quella che va da Castiglione delle Stiviere a Desenzano sul Garda è la “vera” cronometro della corsa rosa 2024, nel senso che ricalca fedelmente il percorso classico, quello più adatto alle caratteristiche degli specialisti. Nessun arrivo in salita come a Perugia, ma 31 km piatti, con appena 150 metri di dislivello e una carreggiata sempre ampia a favorire le qualità di chi fa delle crono il proprio pane quotidiano. Sarà complicato per Pogacar provare a mettere nuovamente il naso davanti a Ganna: il verbanese è il grande favorito di giornata, ma occhio anche a Foss, Affini e Sheffield. Buona chance per Geraint Thomas per recuperare secondi preziosi nella lotta per la seconda posizione.