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Giro d'Italia, tappa 15: Pogacar show nel tappone di Livigno. Quintana ripreso a 2 dall'arrivo, crolla Tiberi

Vittoria capolavoro per lo sloveno, l'ennesima di questo Giro che ormai assomiglia sempre di più a un suo monologo: il vantaggio su Thomas e Martinez sfiora ora i sette minuti.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Più che il Giro d’Italia, è il monologo di Tadej Pogacar. Interrotto di tanto in tanto da qualche exploit estemporaneo, come quello di Top Ganna nella crono di sabato. A Livigno, nel tappone con ben cinque GPM, è invece lo sloveno a fare l’annunciato vuoto, dopo aver ripreso tutti sull’ultima salita. Un’impresa da big vero, un trionfo atteso e quasi invocato da tutti gli appassionati, che colloca lo sloveno nel solco dei grandi campioni del passato. Dominatore del tappone con la maglia rosa addosso: una roba che, solo per fermarci agli ultimi trent’anni, riporta alla mente le gesta di Pantani, di Nibali, di Bernal.

Giro d’Italia, 15a tappa: Pogacar riprende tutti e fa il vuoto

Successo di Pogacar nella tappa più lunga della corsa: 222 chilometri, con 5400 metri complessivi di dislivello e col Mortirolo (Montagna Pantani) da scalare. Una vittoria giunta grazie a un’imperiosa progressione finale nell’ascesa verso la pista da sci del Mottolino, in cui lo sloveno ha recuperato 2’39” a Steinhauser, distanziato Quintana – raggiunto e superato a 2 dall’arrivo – e si è lasciato alle spalle altri corridori. La neve ai bordi della strada ha dato quel tocco “epico” all’impresa, tale da renderla ancor più degna di nota.

Standing ovation per il vincitore, ma anche per Quintana (secondo a 29”), Steinhauser (terzo a 2’32”), Bardet (quarto a 2’46”) e Thomas, giunto appaiato con Martinez a 2’50” e ora distanziato di 6’41” in generale da Pogacar: il colombiano è terzo a 6’56”. Distacco pesante per la maglia bianca Antonio Tiberi, che ha pagato un gap di 4’01”. Tappa che ha vissuto su un iniziale tentativo di fuga a sei, con Scaroni che ha vinto lo sprint sulla Cima Pantani. Fuggitivi che sono diventati nove alla vigilia delle ultime asperità. Poi però, sul Foscagno, è iniziato lo show di Pogacar e non c’è più stata storia.

Giro d’Italia, tappa 15: ordine d’arrivo e classifica

L’ordine d’arrivo della 15a tappa del Giro:

  1. Pogacar (Slo) in 6h11’43”
  2. Quintana (Col) a 29”
  3. Steinhauser (Ger) a 2’32”
  4. Bardet (Fra) a 2’47”
  5. Martinez (Col) a 2’50”
  6. Thomas (Gbr) s.t.
  7. Rubio (Col) a 2’58”
  8. O’Connor (Aus) s.t.
  9. Arensman (Ola) a 3’05”
  10. Hirt (Cec) a 3’20”

Questi i primi 5 in classifica generale (qui la classifica completa):

  1. Pogacar (Slo) in 56h11’42”
  2. Thomas (Gbr) a 6’41”
  3. Martinez (Col) a 6’56”
  4. O’Connor (Aus) a 7’43”
  5. Tiberi (Ita) a 9’26”

Tappa 15, Manerba del Garda-Livigno (Mottolino): pagelle

  • POGACAR 10 – Impossibile non dargli il massimo dei voti. La sua presenza ha nobilitato e allo stesso tempo “ammazzato” il Giro. Troppo più forte degli altri. Troppo affamato di vittorie. Un cannibale, senza aver timore di mettere in piedi paragoni clamorosi con le leggende del passato, cannibali pure loro.
  • QUINTANA 8 – Ha provato a tenersi alle spalle il fenomeno sloveno, è riuscito solo a limitare i danni. Applausi, comunque, per Nairo: il vincitore del Giro 2014 ha confermato che, appena le strade si mettono in salita, lui è sempre pronto a scattare.
  • STEINHAUSER 7 – Ha iniziato in testa l’ultima salita di giornata, non ce l’ha fatta però a tenersi alle spalle un Pogacar formato leggenda e un Quintana quasi pari a quello delle giornate migliori. Applausi comunque per il tedesco e per la sua combattività.
  • THOMAS 5 – Altro che provare a insidiare Pogacar per la vittoria finale, dovrà sgomitare fino all’ultimo con Martinez per la piazza d’onore nella classifica generale. E non a caso a un certo punto s’è limitato a marcare il colombiano, più che provare a inseguire lo sloveno.
  • TIBERI 4 – Come i minuti rimediati da Pogacar al traguardo della pista da sci del Mottolino (più un secondo, per la verità). Crisi che nulla toglie all’ottimo Giro fino a questo momento del giovane campioncino della Bahrain Victorious, una delle grandi speranze del ciclismo italiano.

Giro d’Italia, lunedì riposo: poi l’arrivo in salita sul Monte Pana

Nella giornata di lunedì 20 maggio il Giro osserva la sua seconda e ultima giornata di riposo. Un po’ di respiro per i corridori dopo la cronometro e il tappone che hanno ridisegnato la classifica generale. Ma da martedì si torna ad affrontare salite: è prevista infatti una frazione di 202 chilometri da Livigno a Santa Cristina Val Gardena, con altro arrivo in salita ai 1625 metri di Monte Pana. Ultimo tratto decisamente impegnativo, sei chilometri e mezzo con partenza da Ortisei e pendenza media del 6,1%, con picchi del 16% a due dal traguardo.

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