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Giro d'Italia, tappa 8: Pogacar controlla, è sempre lui a spuntarla. Tiberi c'è: il podio è possibile

Sempre Tadej Pogacar, ma stavolta senza fare il vuoto: lo sloveno si "accontenta" di arrivare con i migliori e regola tutti in volata. Tiberi chiude quarto e risale in classifica.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Tutto ruota attorno a Tadej Pogacar. Che può permettersi il lusso anche di temporeggiare, evitando di strafare come ha abituato a fare da qualche tempo a questa parte. A Prati di Tivo è sempre lo sloveno a tagliare per primo lo striscione del traguardo, ma stavolta senza staccare di ruota nessuno: vince in volata regalandosi l’ennesimo successo di una stagione 2024 sin qui trionfale, rafforzando (seppur di poco) la propria maglia rosa e ribadendo a tutta la carovana che, se queste sono le condizioni, si può lottare solo per il secondo gradino del podio.

Giro d’Italia, 8a tappa: vince Pogacar

La prima vera tappa di montagna dell’edizione 2024 della corsa rosa vive sulla fuga di un drappello di uomini di cui fanno parte anche Alaphilippe (molto attivo in questa prima settimana), Narvaez, Bardet, Quintana, De Marchi e Shieffeld, che arriva a contare al massimo un paio di minuti di vantaggio sulla maglia rosa. Poi è il francese Paret-Peintre a tentare l’assolo, lanciandosi verso la salita conclusiva con la voglia di provare ad anticipare le ruote del gruppo dei migliori. P

roposito che deve fare i conti col ritmo imposto dalla UAE, dove è Majka a fare l’andatura per Pogacar, che decide (saggiamente) di non strafare, limitandosi a riportare sotto il gruppo con i big della generale per giocarsi poi tutto allo sprint. C’è però anche chi prova ad anticipare lo sloveno: Tiberi lo fa due volte, Arensman una, ma alla fine entrambi sono costretti a desistere, pur restando sulle ruote di Tadej.

L’ultimo tentativo di allungo è di Storer, ma in vista del traguardo è Pogacar in prima persona che decide di piazzare l’assolo, partendo a centro strada e senza dare spazio a nessun rivale. Dani Martinez e O’Connor chiudono il podio di giornata davanti a Tiberi, ma alla fine a braccia alzate c’è sempre una maglia rosa.

Giro d’Italia, tappa 8: ordine d’arrivo e classifica

L’ordine d’arrivo della quarta tappa del Giro:

  1. Pogacar (Slo) in 4h
  2. Martinez (Col) s.t.
  3. O’Connor (Aus) s.t.
  4. Tiberi (Ita) s.t.
  5. Thomas (Gbr) s.t.
  6. Rubio (Col) s.t.
  7. Ujitdebroeks (Bel) s.t.
  8. Arensman (Gbr) s.t.
  9. Storer (Aus) s.t.
  10. Baudin (Fra) s.t.

Questi i primi 5 in classifica generale (qui la classifica completa):

  1. Pogacar (Slo) in 28h14’42”
  2. Martinez (Col) a 2’40’”
  3. Thomas (Gbr) a 2’58””
  4. O’Connor (Aus) a 3’39”
  5. Ujitdebroeks (Bel) a 4’02”

Tappa 8, Spoleto-Prati di Tivo: pagelle

  • TIBERI 8: perché ci prova sempre, senza mai dare la sensazione di voler mollare. Alla prima partecipazione al Giro, supera brillantemente la prima settimana (a meno che domani non succedano cataclismi): dopo l’ottima crono, una prova di sostanza in salita, tentando anche di scattare due volte in faccia a Tadej. Coraggio.
  • POGACAR 8: rende tutto maledettamente semplice, e questo forse finisce un po’ per defenestrare una corsa che pende dalle sue gambe. Stavolta cambia strategia: fa lavorare la squadra, ma decide di farsi parsimonioso nel finale, accontentandosi di vincere la terza tappa in 8 giorni (più un secondo posto). Hai detto niente…
  • MARTINEZ 7,5: tiene le ruote di Tadej, prova anche ad anticiparlo ai -250 dall’arrivo, ma in volata lo sloveno ne ha di più. Però il colombiano sta mandando segnali forti a se stesso e al resto del mondo: per il secondo posto è lui (ad oggi) il favorito.
  • THOMAS 6,5: si sta gestendo, ma pur in coda a una settimana dove non s’è fatto mai vedere, e dove ha pagato tanto a cronometro, GT è pur sempre sul podio. Conoscendolo, col passare delle tappe andrà progredendo: dura buttarlo giù…
  • POZZOVIVO 6,5: il redivivo Domenico, alla veneranda età di 41 anni e mezzo sa ancora tenere le ruote dei migliori. Le perde solo in vista dello striscione dell’ultimo chilometro, che a pensarci bene è qualcosa di assolutamente normale: arriva 13esimo, ma tra gli applausi.
  • ZANA 5: giornataccia per il giovane italiano, che proprio quando sente profumo di top ten (era nono alla partenza) finisce per pagare dazio alla tensione. Si stacca presto, costretto a rincorrere tutta la giornata. Ora resettare e ripartire.

Giro d’Italia, a Napoli spazio ai cacciatori di tappe

La prima settimana si chiude con una frazione tutto sommato tranquilla, sebbene saranno ben 214 i chilometri da percorrere da Avezzano fino a Napoli. Tappa adatta a qualche fuga, con il GPM di Monte di Procida e lo strappo di Torregaveta (poche centinaia di metri, ma al 14%) che potrebbero fare selezione e intorpidire le gambe di qualche velocista. Il rettilineo finale in via Caracciolo è bello, largo e accattivante, ma difficilmente si arriverà in volata.

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