Aspettavano tutti il gran duello, sono rimasti tutti inesorabilmente delusi. Perché Tadej Pogacar è su un altro pianeta, almeno fino a… giugno: il Tour è a luglio e questa è la migliore delle notizie possibili per Jonas Vingegaard, che sul primo arrivo in salita al Delfinato ha pagato dazio alla straordinaria facilità di pedalata del campione del mondo, al quale è bastato un colpo di pedale per liberarsi della compagnia dei rivali più attesi e “mangiarsi” letteralmente l’ascesa verso Combloux. Vittoria netta che sa già di ipoteca sulla corsa francese: faticano tutti a star dietro allo sloveno, anche Evenepoel che perde la maglia gialla, arrivando con oltre 2’ di ritardo.
- Pogacar, tutto "normale": "Mi sono sentito bene..."
- Lipowitz non è più una sorpresa. Domani un tappone
Pogacar, tutto “normale”: “Mi sono sentito bene…”
Pogacar ha vinto con una naturalezza disarmante, scacciando via tutte le critiche piovutegli addosso dopo la prestazione in chiaroscuro offerta nella cronometro di due giorni fa. Vingegaard era sembrato decisamente più in palla, ma quanto visto sulle rampe che hanno portato la corsa verso Combloux ha detto tutt’altro: il danese non ha minimamente accennato a una reazione quando Pogacar ha allungato in progressione (all’arrivo mancavano 7,5 km), e poi ha preferito andar su del proprio passo, prima in compagnia di Baudin, poi proseguendo in solitaria. Il minuto incassato (cui si aggiungono 4 secondi di abbuono) testimonia quella che ad oggi è la differenza di “motore” in salita tra i due probabili duellanti sulle strade del Tour.
“Avevamo un piano, ma la Visma ci ha anticipato e siamo stati costretti a rivedere i nostri piani”, il commento di Pogacar dopo il traguardo. “Mi sentivo bene, mi sono sentito bene anche quando ho accelerato, poi conoscevo bene questa salita per averla già fatta e sapevo cosa mi aspettava. Una decina di minuti su certe frequenze si potevano fare e sono contento di come sono andate le cose.
Se mi ha sorpreso vedere Vingegaard a un minuto? No, nel senso che è stata solo una tappa e ce ne saranno altre. Oggi il caldo è stato un fattore, abbiamo fatto tutti molta fatica, sarà importante recuperare nelle prossime ore per affrontare al meglio le restanti due frazioni”.
Lipowitz non è più una sorpresa. Domani un tappone
La tappa è vissuta su una fuga iniziale della quale ha fatto parte anche Mathieu van der Poel, che per lunghi tratti è stato maglia gialla virtuale. Poi nel finale solo Baudin e Leonard sono rimasti allo scoperto, ripresi praticamente sulle prime rampe di Combloux, dove Pogacar ha fatto lo show.
Male Evenepoel, che ha chiuso a 1’50”, staccato nel finale anche da Matteo Jorgenson che ha chiuso a 1’30”. Bene Florian Lipowitz, che ha concluso a 1’22” in terza posizione. In classifica generale Vingegaard paga 43 secondi dallo sloveno, Lipowitz 54, Evenepoel è a 1’22” di ritardo.
Domani si salirà ancora: ci sono il Col de la Madaleine, il Col de la Croix de Fer e l’arrivo a Valmeinier, entrambi GPM fuori categoria.