Il Giro d’Italia rende omaggio alle 43 vittime del ponte Morandi di Genova. Il prossimo 19 maggio, infatti, nella frazione numero dodici della corsa rosa i ciclisti passeranno sopra il nuovo viadotto San Giorgio. Si transiterà anche sul passo del Bocco, dove undici fa perse la vita Wouter Weylandt.
Per il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti è una bellissima iniziativa: “Questo Giro all’indomani della chiusura di un lungo stato di emergenza sanitaria ha un valore simbolico in più, in un’estate che spero sia feconda e proficua anche per gli operatori turistici della nostra regione. Due tappe in Liguria sono un gesto di attenzione che il Giro riserva alla nostra Liguria”.
Toti ha anche risposto ai contrari del passaggio dei corridori sul Ponte San Giorgio: “Ho sentito qualche nota stonata al riguardo: il loro è un dolore personale e profondissimo, ma c’è chi vi specula sopra. Credo che il Giro abbia un’antica tradizione di omaggi a momenti di dolore che il Paese ha vissuto e lo ha sempre fatto con grande rispetto. Credo, però, che non vada perso l’altro significato di questa scelta, legato al passaggio su un manufatto che con la sua bellezza e la felice penna di un architetto famoso come Renzo Piano è un orgoglio davanti al mondo. La ricostruzione del Ponte è stata un momento di orgoglio da celebrare giustamente e credo che, fra tutti i posti della Liguria, se ve ne è uno che per significato merita di essere attraversato, quello è il Ponte San Giorgio”.
Il direttore del Giro Mauro Vegni ha invece ricordato il forte legame che c’è tra il Giro d’Italia e la Liguria: “Torniamo dopo sette anni dal 2015 quando prese l’avvio la corsa da Sanremo. La Liguria ha un connubio molto forte con il Giro: in questa regione si contano oltre cento arrivi di tappa della corsa. Si tratta di due frazioni particolari: una è di singolare importanza per porre l’attenzione sulla tragedia avvenuta nel 2018, l’altra riparte da una città come Sanremo, anch’essa una capitale del ciclismo”.