Giro delle Fiandre 2019, crono di Alès all’Etoile de Besseges 2020 e quindi la Rovereto-Stradella al Giro d’Italia 2021.
Quella conseguita sulle strade dell’Oltrepò Pavese è la terza vittoria in carriera da professionista di Alberto Bettiol, un’affermazione che il toscano ha inseguito a lungo in quest’edizione della Corsa Rosa centrandola nell’ultima tappa a lui adatta.
Dopo il tanto lavoro per Hugh Carthy dunque, il nativo di Poggibonsi è riuscito nell’intento di ripagare i tanti sacrifici e il tanto lavoro fatto negli ultimi giorni con un successo conquistato di voglia e di forza, il suo primo sulle strade italiane.
“È stata una vittoria voluta e cercata, avevo già perso un paio di occasioni e sapevo che questa era forse l’ultima opportunità” ha detto nel post-tappa Bettiol.
“Ieri ho lavorato per Carthy, che non ha avuto una buona giornata ma è poi sempre quinto in classifica. Stamattina mi ha dato l’ok, mi ha detto di provarci e di divertirmi. È sempre difficile centrare la fuga nella terza settimana, ma quando è questione di gambe e non di fortuna qualcosa di buono riesco sempre a combinare. Nel finale ripensavo al Fiandre di due anni fa, c’era Breschel in ammiraglia che mi dava il distacco ma i chilometri non passavano mai”.
Bettiol, bravo a rompere un digiuno che durava da oltre un anno, aveva anche una motivazione extra per andare a caccia della vittoria di oggi: “Da quando sono andato in fuga stamane, pensavo a Mauro Battaglini, che l’anno scorso se n’è andato: era il mio procuratore e per me era un secondo padre, spero che da lassù mi abbia guardato”.