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Gramellini: "Sinner, ecco perché tutta Italia tifa per te. Anch'io che ho criticato alcune tue scelte"

La confessione del giornalista del Corriere della Sera nella sua rubrica: "Il Caffè". Le imprese di Jannik stanno facendo appassionare al tennis un paese a vocazione calciofila.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Prima ci si esaltava e ci si sentiva uniti per i successi della Nazionale di calcio, adesso ad accomunare gli italiani, a tenerli incollati davanti ai televisori in un caldissimo pomeriggio domenicale di giugno è stato…Jannik Sinner. In tantissimi hanno palpitato per il rosso di San Candido durante la finale del Roland Garros contro Carlos Alcaraz, gioendo per i punti piazzati, rammaricandosi per quelli subiti, masticando amaro a sentire i cori e il tifo da stadio dei francesi e dei vip del jet-set per lo spagnolo. Tra questi, pure Massimo Gramellini, autorevole giornalista del Corriere della Sera.

Sinner-Alcaraz, la finale che ha appassionato gli italiani

Nella sua seguitissima rubrica “Il Caffé”, Gramellini ha tratteggiato da par suo un impareggiabile ritratto del campione altoatesino e della portata della sua impresa. Anche se poi questa finale l’ha persa. “Anche se qualcuno si ostina a non considerarlo italiano (ma per i francesi lo è, perciò gli hanno tifato contro), proprio nel giorno in cui ha perso una finale già vinta Sinner è assurto a rito unificante del Paese, surclassando quello della Nazionale di calcio, che sopravvive solo nei maschi più attempati. Uno dei quali sarei io, eppure ho trascorso la domenica davanti al televisore per incoraggiare un tennista che non mi poteva sentire, che non conosco e di cui ho criticato alcune scelte“.

Gramellini, il tifo per Sinner dopo le critiche del passato

Il riferimento è alla residenza a Montecarlo e a qualche “no” eccellente, soprattutto quello al presidente Mattarella. Ma adesso solo parole di elogio per Jannik, da parte di Gramellini: “Mentre mi struggevo per lui, arrivando a maledire il suo avversario, quel torero che dopo ogni colpo vincente roteava il pugno per sollecitare l’ovazione della folla adorante, ecco, mentre retrocedevo all’infanzia e palpitavo per un rovescio a due mani come per il primo gelato sbrodolato sul bavaglino, mi domandavo: ma cos’è? Il transfert, dico, o come diavolo si chiama questa strana alchimia per cui un collega alla fine del primo game del primo set mi ha scritto: «E vai, che siamo già avanti 1 a 0!»”.

Il segreto di Jannik Sinner? Le emozioni regalate ai tifosi

Il respiro dei successi di Sinner è tale che gli italiani si stanno appassionando sempre di più al tennis. Ma forse, principalmente, a lui. “Fino a poco tempo fa, un’amica di mia moglie pensava che il tie-break fosse una colazione elegante. Ebbene, ieri mi ha confessato che il pensiero della sconfitta le galleggiava ancora nello stomaco. Anche a me”, l’ammissione di Gramellini. “Eppure, ripeto, non conosco Sinner e non ho percentuali sui suoi guadagni. Perché mai gli ho affidato un pezzetto del mio umore e sono pronto a scommettere che a Wimbledon batterà Alcaraz in quattro set? L’unica spiegazione è che quel ragazzo dalle gambe troppo magre sia capace di fare qualcosa che ad altri non riesce più. Emozionarmi“.

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