Gabriele Gravina vittima di un complotto. C’era un piano per screditare il presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio attraverso la diffusione di notizie che avrebbero potuto, anzi dovuto, danneggiarne l’immagine. Lo denuncia lo stesso Gravina, che attraverso una nota ha commentato le ultime notizie sull’inchiesta della procura di Perugia relativa ai dossier abusivi della Direzione nazionale antimafia. Insieme a quelli di diversi esponenti del mondo della politica, dell’imprenditoria e dello spettacolo, il nome di Gravina – così come quelli di Allegri e Ronaldo – era tra i più in vista tra gli “sportivi” oggetto di intercettazioni e ricerche non giustificate.
- Complotto contro Gravina: la nota del presidente FIGC
- Gravina, il piano delle "persone vicine a Claudio Lotito"
- La ricostruzione delle indagini della procura di Perugia
- La minaccia di Gravina: "I responsabili renderanno conto"
Complotto contro Gravina: la nota del presidente FIGC
“Gli accertamenti contenuti nell’ordinanza a firma del procuratore capo Raffaele Cantone – si legge nella nota diffusa da Gravina – certificano l’innesco inquinato dell’indagine a mio carico, e cioè ‘la falsità della proposta investigativa e l’illiceità dell’attività di approfondimento posta in essere’. Sento il dovere, anche a tutela dell’istituzione che rappresento, di offrire alcune precisazioni”. E ancora: “Gli accertamenti compiuti dalla procura di Perugia smascherano così il complotto ‘con ciò determinando un danno per lo stesso'”. Ma chi ha ordito questo complotto ai danni di Gravina? Il presidente della Federcalcio ripercorre passo dopo passo la vicenda.
Gravina, il piano delle “persone vicine a Claudio Lotito”
Tre i punti della ricostruzione di Gravina. Ecco il primo “L’atto d’impulso dell’indagine su ‘presunte compravendite fittizie poste in essere da Gravina’ nasce dagli incontri tra il sostituto procuratore Antonio Laudati e il comandante del gruppo SOS, Pasquale Striano, con Emanuele Floridi e Angelo Fabiani, così come si legge nell’ordinanza ‘persone vicine a Claudio Lotito, il quale aveva avuto ragioni di contrasto con il presidente della Figc, Gabriele Gravina’. In particolare il Procuratore di Perugia accerta che ‘la fonte dei documenti è Floridi, il cui contatto con Striano nasce attraverso Fabiani, previ contatti di quest’ultimo con Laudati'”.
La ricostruzione delle indagini della procura di Perugia
Persone vicine a Lotito, dunque. Che oltre a essere presidente della Lazio e senatore, è stato anche al vertice della Salernitana: “L’attribuzione dell’indagine a ‘elementi informativi provenienti dalla Procura di Salerno e da quest’ultima acquisiti’ è falsa – è il secondo punto della ricostruzione di Gravina – ma è diretta a giustificare un’indagine che – come precisa la Procura di Perugia – ‘nulla ha a che vedere con le prerogative della Procura nazionale Antimafia’, e a coprire la vera fonte”. Terzo punto: “Nella conseguente indagine della procura di Roma il giudice per le indagini preliminari ha rigettato la richiesta di sequestro nei miei confronti, ritenendo insussistente l’ipotesi di reato”.
La minaccia di Gravina: “I responsabili renderanno conto”
La conclusione per Gravina è inequivocabile: “Ciò dimostra la mia estraneità a qualunque condotta illecita, che comunque mi riservo di dimostrare pienamente in ogni sede, avendo piena fiducia nell’operato della magistratura. Di più, dalle indagini dei magistrati di Perugia, si disegnano chiaramente le trame di un complotto, ordito in complicità tra esponenti del mondo del calcio e degli apparati dello Stato, e diretto a produrre false prove contro la mia persona. Di ciò, a tempo debito, i responsabili renderanno conto nelle sedi opportune. Ma la gravità di ciò che è accaduto suggerisce a tutti i contesti istituzionali coinvolti un particolare dovere di sorveglianza”.