Il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, ha annunciato una serie di importanti cambiamenti per il calcio italiano tramite una lettera a La Repubblica. La novità principale riguarda la convocazione di un’assemblea straordinaria per modificare lo Statuto della Federazione, decisione che comporterà lo slittamento dell’assemblea elettiva programmata per il 4 novembre, probabilmente rinviata a febbraio 2025.
- Gravina: "Il calcio è di fronte a un crocevia"
- Il presidente della Federcalcio: "Il mio impegno per trovare equilibrio"
- Gravina: "Serve senso del limite"
Gravina: “Il calcio è di fronte a un crocevia”
Gravina, nel suo messaggio, ha evidenziato l’importanza del calcio in Italia, sottolineando che questo sport è “di fronte a un crocevia” e necessita di una “democrazia interna adeguata alle dimensioni e alla complessità” di quello che definisce “il più grande laboratorio di passione”. Secondo il presidente della Federcalcio, l’equilibrio può essere raggiunto solo attraverso una maggiore partecipazione.
Il presidente ha richiamato l’articolo della Costituzione che riconosce e protegge «il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme», ricordando che il calcio italiano conta oltre 1 milione di tesserati, 244 mila dirigenti, 40 mila tecnici e 33 mila arbitri. Ha inoltre sottolineato la capacità del calcio di trasformare l’agonismo in spettacolo, producendo così sviluppo e ricchezza, un valore che richiede un’organizzazione altamente specializzata.
Il presidente della Federcalcio: “Il mio impegno per trovare equilibrio”
La parte cruciale della lettera riguarda l’apertura di una fase costituente. Gravina chiederà una convocazione straordinaria per modificare lo Statuto, ritenendo questo un “appuntamento ineludibile, anche dopo la conversione del decreto legge che riconosce alle leghe professionistiche un’equa rappresentanza, comprensiva del contributo economico apportato al sistema. Solo dopo sarà possibile votare per una nuova governance. Le elezioni, inizialmente fissate per il 4 novembre, si svolgeranno secondo le nuove regole”.
Gravina ha poi discusso dell’alchimia necessaria tra professionisti e volontari nel mondo del calcio. In molte democrazie sportive europee, questo rapporto si riflette in una proporzione equilibrata tra i due organi della governance. Il presidente dichiara: “In Italia, i professionisti contano già per il 34%, ma questa quota è ritenuta insufficiente per rappresentare adeguatamente il contributo economico delle serie maggiori, in particolare la Serie A”. Gravina ha evidenziato la necessità di rafforzare la rappresentanza del calcio più ricco, mantenendo però un equilibrio che eviti una sproporzione di potere.
Gravina: “Serve senso del limite”
Infine, Gravina ha concluso affermando che “il calcio, pur mantenendo l’autonomia dell’ordinamento sportivo, ha il dovere di trovare un equilibrio tra tutte le sue energie, basandosi sullo spirito di solidarietà e sulla capacità di conseguire un compromesso virtuoso. Se questa sintesi venisse a mancare, la stessa autonomia rischierebbe di soggiacere a poteri autoritativi e surrogatori che non hanno una legittimazione interna al sistema. Da qui alla conclusione di questo percorso il mio impegno di federatore sarà diretto a scongiurare questa eventualità, e a promuovere la consapevolezza che niente difende meglio la democrazia e la sovranità del calcio quanto il senso del limite”.