Come Nadal, esattamente quando sembra che stia per chiudere ecco che scatta qualcosa e il quid si trasforma, si tramuta in medaglie. Nel caso di Gregorio Paltrinieri, tra 1500 (oro) e staffetta mista (bronzo) e argento nella 5 km in acque libere un misto di metalli che non cambia, poi, la conclusione. Ha ragione a non voler smettere, ad accontentarsi se i risultati, e i tempi, dimostrano ancora la qualità che sa rendere dentro e fuori la vasca.
- Le tre medaglie di Paltrinieri a Budapest 2022
- Le polemiche della vigilia e di Ceccon
- Le parole di Paltrinieri dopo la cerimonia
Le tre medaglie di Paltrinieri a Budapest 2022
L’azzurro ha chiuso alle spalle del tedesco Florian Wellbrock, staccato di 3.9 secondi, al termine di una gara in cui ci aveva fatto sperare, bronzo per l’ucraino Mykhailo Romanchuk (+25.1), scivolato nel finale, mentre la quarta piazza va all’altro italiano, Domenico Acerenza (+33.8).
Il suo è un bottino invidiabile, soprattutto perché forse non del tutto prevedibile, sostenuto per un campione come lui che ha saputo sorprendere ancora, anche dopo Tokyo 2020.
Le polemiche della vigilia e di Ceccon
E, quindi, con un bagaglio di polemiche che troppo spesso accompagna le vigile tra programmi intensi e un ambiente che è stato anche oggetto di critiche condivisibili per gesti e atteggiamenti che ricadono nel nonnismo, cosa che i genitori di Thomas Ceccon non celano in un’intervista a Repubblica, Paltrinieri che continua a essere protagonista di questo ambiente è pronto a combattere ancora.
Anche lui campione delle rinascite, come è stata spesso e volentieri una certa Federica Pellegrini che ha scelto l’uscita a modo suo, com’era giusto che fosse per una protagonista del nuoto e dello sport della sua levatura. Anche lui campione dei tentativi più estremi, come il ricorso alla cupping therapy che gli ha lasciato quei lividi violacei sulla pelle e che aveva trovato molto successo un tempo.
“Faccio fatica a superare Florian – le parole di Paltrinieri -. Ha sempre quel qualcosa in più per starmi davanti. Ma sono contento, perché è un argento mondiale in una gara in cui c’erano tutti i migliori. Rasovszky è crollato? Sì, in effetti non l’ho mai visto. Ma è normale. Stiamo facendo gare una dietro l’altra, e la stanchezza si fa sentire”.
“Mi sono allenato tanto per poter essere competitivo in tutte le gare. Sono arrivato a questo Mondiale con la certezza di essere competitivo dagli 800 ai 10 km. Poi una gara può andare meglio delle altre. Ma anche oggi ho combattuto fino in fondo. Florian ha dimostrato di essere il più forte, ma io sono sempre lì, va bene così. Ora ci attende un giorno di riposo che mi serve tantissimo. Ci rivedremo nella 10 km!”, aveva detto Greg.
Le parole di Paltrinieri dopo la cerimonia
“Io, Florian e Mykhailo abbiamo fatto la storia del fondo e del mezzofondo – ha ribadito Paltrinieri dopo la cerimonia di premiazione -. È sempre bello essere sul podio con loro, mi piace condividere questi successi perché siamo grandi amici e ci sentiamo sempre. Romanchuk ha tenuto stretta la bandiera ucraina sul podio. Ci sono qui sua mamma e sua sorella, sono arrivate per la gara dei 1.500. Non il papà perché è ancora al fronte. Non le vedeva da tre mesi, da quando ha lasciato l’Ucraina per la guerra. Ora se le sta godendo appieno. Dopo il podio è scappato subito per stare con loro. E adesso andrò a conoscerle anche io”.
Un pensiero di slancio, inutile negarlo. Perché nello sport la rivalità scatena anche questa vicinanza umana.