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Guerra Ucraina, Wimbledon esclude atleti russi e bielorussi: è ufficiale

La notizia, lanciata inizialmente dal NYT, è diventata ufficiale dopo il comunicato apparso sul sito di Wimbledon. Tanti gli esclusi eccellenti da questa decisione.

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Ci stiamo avvicinando a grandi falcate verso l’edizione 2022 di Wimbledon, il più prestigioso torneo tennistico al mondo che si gioca sui prati dell’All England Lawn Tennis and Croquet Club.

Lo scorso anno a trionfare fu il serbo Novak Djokovic, battendo in finale il nostro Matteo Berrettini. Per quanto riguarda la composizione del tabellone 2022, però, ci sono importanti novità. L’organizzazione del Championship rende infatti ufficiale l’esclusione dal torneo gli atleti russi e bielorussi in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina.

Wimbledon: il comunicato ufficiale

Pochi minuti fa è arrivato il comunicato ufficiale che certifica l’esclusione da Wimbledon degli atleti russi e bielorussi dal torneo in seguito allo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina. Il comunicato, apparso sul sito ufficiale di Wimbledon in inglese, apre comunque alla possibilità di un cambio di rotta in corsa, se la situazione geopolitica internazionale dovesse cambiare da qui a giugno.

Di seguito il comunicato ufficiale:

“A nome dell’All England Club e del Comitato di Gestione dei Campionati, desideriamo esprimere il nostro continuo sostegno a tutti coloro che sono stati colpiti dal conflitto in Ucraina durante questi tempi scioccanti e angoscianti. Condividiamo la condanna universale delle azioni illegali della Russia e abbiamo attentamente considerato la situazione nel contesto dei nostri doveri nei confronti dei giocatori, della nostra comunità e del più ampio pubblico del Regno Unito come istituzione sportiva britannica. Abbiamo anche tenuto conto degli orientamenti stabiliti dal governo del Regno Unito in particolare in relazione agli organismi e agli eventi sportivi.

Dato il profilo dei Campionati nel Regno Unito e in tutto il mondo, è nostra responsabilità fare la nostra parte negli sforzi diffusi del governo, dell’industria, delle istituzioni sportive e creative per limitare l’influenza globale della Russia attraverso i mezzi più forti possibili. Nelle circostanze di tale aggressione militare ingiustificata e senza precedenti, sarebbe inaccettabile che il regime russo traesse qualche beneficio dal coinvolgimento di giocatori russi o bielorussi con The Championships.

È quindi nostra intenzione, con profondo rammarico, rifiutare le iscrizioni di giocatori russi e bielorussi ai Campionati 2022. Ian Hewitt, presidente dell’All England Club, ha commentato: “Riconosciamo che questo è difficile per le persone colpite, ed è con tristezza che soffriranno per le azioni dei leader del regime russo. Abbiamo considerato molto attentamente le misure alternative che potrebbero essere adottate all’interno delle linee guida del governo del Regno Unito ma, dato l’ambiente di alto profilo dei Campionati, l’importanza di non consentire allo sport di essere utilizzato per promuovere il regime russo e le nostre preoccupazioni più ampie per la sicurezza del pubblico e dei giocatori (compresa la famiglia), non crediamo che sia fattibile procedere su qualsiasi altra base ai Campionati. Se le circostanze cambieranno materialmente da qui a giugno, prenderemo in considerazione e risponderemo di conseguenza. Accogliamo inoltre con favore la decisione della LTA di rifiutare le iscrizioni di giocatori russi e bielorussi agli eventi del Regno Unito per garantire che il tennis britannico stia offrendo un approccio coerente per tutta l’estate”.

L’indiscrezione del NYT: russi e bielorussi non saranno a Londra

La notizia era stata lanciata oggi dal New York Times, in un articolo firmato dal giornalista statunitense Christopher Clarey. Secondo quest’ultimo, infatti, la decisione era già stata presa, ma per l’ufficialità l’organizzazione avrebbe voluto attendere la conferenza stampa di presentazione che avrà luogo il prossimo martedì. Evidentemente, così non è stato

La differenza in questo caso è che Wimbledon è organizzato direttamente dall’All England Club, che dunque può permettersi di escludere chi vuole, a piacere, senza incorrere in problemi di natura legale.

Questa decisione è infatti differente, più severa, rispetto alle soluzioni adottate dagli altri tornei che fanno capo ad ATP, WTA e ITF, che invece hanno permesso ad atleti russi e bielorussi di partecipare alle competizioni seppur sotto bandiera neutrale e senza inno nazionale.

Ricordiamo che il torneo di Wimbledon si disputerà dal 27 giugno al 10 luglio.

Wimbledon, le esclusioni eccellenti

Questo rappresenta un bel colpo per molte star vere e proprie del circuito, che dunque non potranno prendere parte al terzo Slam della stagione (prima di Wimbledon e dopo l’AO ci sarà come sempre il Roland Garros, dal 22 maggio al 5 giugno).

Tra i maschi, gli atleti più importanti che non potranno partecipare sono Daniil Medvedev (numero 2 ATP) e Andrey Rublev (numero 8 ATP), ma anche Karen Kachanov (numero 23 del mondo), Aslan Karatsev (numero 31 del mondo) e Ilya Ivashka (numero 42 del mondo), di origine bielorussa.

In campo femminile invece le esclusioni eccellenti Aryna Sabalenka e Victoria Azarenka, bielorusse tra le prime 50 giocatrici al mondo in classifica WTA, oltre a, per esempio, Anastasia Pavlyuchenkova, Veronika Kudermetova, Daria Kasatkina e Ludmilla Samsonova.

ATP furiosa per l’esclusione di russi e bielorussi

Non si è fatta attendere la dura risposta dell’ATP alla scelta dell’All England Club di escludere tutti gli atleti russi e bielorussi come risposta all’invasione della Russia in Ucraina da parte di Vladimir Putin.

L‘ATP non ha mai estromesso questi atleti dai suoi tornei, seppur siano costretti a competere sotto bandiera neutrale e senza inno. Tuttavia, condanna fermamente la decisione degli organizzatori di Wimbledon.

Di seguito il comunicato ufficiale dell’ATP:

“Condanniamo fermamente l’invasione della Russia in Ucraina e ribadiamo la nostra solidarietà nei confronti dei milioni di persone innocenti vittime della guerra in corso.

Pensiamo che la decisione unilaterale di Wimbledon di escludere i tennisti russi e bielorussi dalla stagione sull’erba sia ingiusta e rischia di creare un precedente dannoso per questo sport. La discriminazione in base alla nazionalità costituisce e rimane una violazione del nostro accordo con Wimbledon che sancisce come un giocatore possa prendere parte a un torneo esclusivamente in base alla classifica ATP.

È fondamentale sottolineare come i tennisti russi e bielorussi continueranno a essere ammessi a ogni torneo ATP sotto bandiera neutrale. Nello stesso tempo, proseguiremo nel nostro sostegno umanitario nei confronti dell’Ucraina nel segno dell’iniziativa ‘Tennis Plays for Peace’“.

La dura risposta della WTA

Dopo l’ATP, anche la WTA si schiera contro la decisione di Wimbledon di vietare la partecipazione al Championship agli atleti russi e bielorussi, e lo fa a sua volta con un comunicato ufficiale che vi riportiamo di seguito:

“La WTA condanna fermamente le azioni intraprese dalla Russia e la sua invasione non provocata dell’Ucraina. Continuiamo i nostri sforzi di soccorso umanitario per sostenere l’Ucraina attraverso Tennis Plays for Peace. Siamo, tuttavia, molto delusi dall’annuncio odierno dell’AELTC e dell’LTA di vietare ai singoli atleti provenienti dalla Russia e dalla Bielorussia di competere nei prossimi eventi sull’erba del Regno Unito.

Un principio fondamentale della WTA è che le singole atlete possano partecipare a eventi di tennis professionistico in base al merito senza alcuna forma di discriminazione. Tale principio è espressamente stabilito dalle nostre regole ed è stato concordato sia con AELTC che con LTA. I divieti contro la discriminazione sono chiaramente espressi anche nelle stesse regole e nelle regole del Grande Slam.

Come la WTA ha costantemente affermato, i singoli atleti non dovrebbero essere penalizzati e non dovrebbe essere impedito loro di gareggiare a causa della loro provenienza o delle decisioni prese dai governi dei loro paesi.

La discriminazione e la decisione di concentrare tale discriminazione contro gli atleti che gareggiano da soli come individui non è né giusta né giustificata.

La WTA continuerà ad applicare le sue regole per rifiutare la discriminazione e garantire che tutti gli atleti siano in grado di competere ai nostri eventi nel tour se si qualificano per farlo, una posizione che fin dall’annuncio di oggi è stata condivisa dal tennis professionistico. La WTA valuterà i suoi prossimi passi e quali azioni possono essere intraprese in merito a questa decisione”.

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