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Guerra Ucraina, il dramma umano raccontato da Oleksandr Zinchenko

La guerra in Ucraina sta avendo un grande effetto su Zinchenko, terzino del City, dall'inizio del conflitto un degli sportivi più attivi nel condannare le violenza e i crimini russi.

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La guerra tra Ucraina e Russia sta per toccare i due mesi di durata, con un innumerevole numero di morti tra soldati e civili da entrambe le parti, oltre alla distruzione quasi totale di moltissime città dell‘Ucraina meridionale e non solo.

Molti sportivi stanno alzando la voce contro questo terribile conflitto, e uno dei più attivi è il terzo ucraino del Manchester City Oleksandr Zinchenko, che si è sfogato dalle pagine del Guardian di tutta la rabbia, la tristezza e l’orrore per il proprio paese demolito da una potenza straniera.

Guerra Ucraina, lo sfogo di Zinchenko: “Bisogna continuare a parlarne”

Zinchenko, dalle pagine del media britannico, sottolinea in apertura la necessità di continuare a parlare sempre di più di questa guerra, senza attenuarne i toni o cercare di mediare. L’orrore che si sta vivendo è troppo grande da sopportare.

Ecco le sue parole:

Sono passate più di sette settimane e ci sono alcuni che iniziano a dimenticare, o quantomeno a dare tutto per scontato, gli orrori che vediamo ogni giorno nel mio Paese. No, no, no. La gente muore, non solo di fame. Come possiamo rilassarci? Serve parlarne ancora di più. Odio le persone che hanno invaso la nostra terra. Ogni giorno sempre di più. Non mi fermerò, ne parlerò ancora, il mondo intero deve sapere la verità”.

Guerra Ucraina, Zinchenko e la fascia da capitano: “Mi sono commosso”

Il terzino del City, in occasione della gara di FA Cup contro il Peterborough giocata a inizio marzo, subito dopo l’invasione russa in Ucraina, ha vestito la fascia da capitano per gentile concessione di capitan Fernandinho. Un gesto simbolico, certo, ma che ha avuto un grande effetto su Zinchenko:

“È stato commovente. Non so spiegare esattamente le sensazioni ma, sentendo quel supporto, ho provato ogroglio di essere ucraino. Sono molto riconoscente a chi ci ha sostenuto e continua sostenerci. .L’iniziativa della fascia, da parte dell’allenatore, e del nostro capitano Fernandinho, è stata molto gentile.Tutti i giorni, ancora, vengono da me e mi chiedono com’è la situazione e come mi sento”.

Sempre dalle pagine del Guardian, poi, il terzino ucraino è tornato anche sull’ormai famigerato massacro nella città di Bucha, quando le immagini hanno mostrato a tutto il mondo tantissimi civili torturati e uccisi dai soldati russi:

“È terribile. È stato uno shock per il mondo intero vedere cosa i russi hanno fatto lì. Cose terribili e spaventose. Hanno massacrato i civili. Hanno ucciso i nostri figli. Hanno stuprato le nostre donne, le nostre ragazze. Hanno ammazzato persino i nostri cani e li hanno anche mangiati. È impossibile descrivere cosa provo per loro. Li odio così tanto, per tutto quello che hanno fatto al popolo ucraino e all’Ucraina. E provo odio anche per le persone in Russia che provano di convincere gli altri che questa è propaganda. È imbarazzante. Dove trovano il coraggio di dire questo? La gente mi manda le foto reali, i fatti reali. I corpi dei nostri civili morti sono rimasti a terra per due settimane. Devono assumersi la responsabilità di questo”.

Guerra Ucraina, Zinchenko e i russi: “Li odio tutti per aver invaso il mio paese”

Come è comprensibile, non usa di certo giri di parole Zinchenko per parlare dei russi, un popolo che lui è arrivato ormai a odiare:

“Ho guardato video con giornalisti che hanno chiesto ai civili russi: “Sei a favore di ciò che sta facendo il tuo presidente?” E loro rispondono: “Sì, certo che siamo dalla sua parte”. E quando viene domandato loro cosa pensano delle sanzioni, dicono solo che ne soffriranno. Come si possono convincere queste persone? E come può funzionare un Paese come così? Ho letto di sondaggi che sostengono che più il 70% dei russi è a favore questo conflitto. È assurdo davvero. Io non capisco. Ma ecco è la differenza tra Ucraina e Russia. Da quando gioco lontano dall’Ucraina ho sentito tanta gente pensare che siamo essenzialmente uguali a loro. Ma non è vero. In Ucraina possiamo parlare liberamente, pensare liberamente e sarà lo stesso quando ricostruiremo il nostro Paese”.

Infine, Zinchenko se la prende anche con coloro che non fanno nulla, che accettano quello che sta succedendo per paura o per impotenza, forza uno degli aspetti più nascosti e drammatici di tutti:

“Ho amici la, pochi, ma ormai non c’è quasi più nessuno. Sono molto triste. I ragazzi che conosco mi hanno chiamato non subito dopo l’invasione, mi hanno scritto: “Scusa tanto Alex, ma non possiamo fare nulla”. Si che puoi. Se stai zitto significa che sei a favore ciò che sta accadendo in Ucraina in questo momento, e non riesco a capire perché lo facciano. Magari hanno paura, dato che sui social media vediamo immagini di civili russi arrestati se protestano. Ma guardiamo in particolare agli sportivi, russi e ucraini, o a chiunque abbia un pubblico molto grande. Se tutti loro pubblicassero qualcosa su Instagram dicendo, contemporaneamente: “Ragazzi, siamo contro la guerra, dobbiamo fermarla”, verrebbero tutti arrestati? Ovviamente no, non succederebbe. E dunque è un vero peccato che non dicano nulla”.

Guerra Ucraina, il dramma umano raccontato da Oleksandr Zinchenko Fonte: Getty Images

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