La resa di Novak Djokovic, sconfitto da Daniil Medvedev nella finale degli Us Open a un passo dalla leggenda chiamata Grande Slam potrebbe aver impresso la svolta definitiva al tennis mondiale in chiave ricambio generazionale.
Nella prossima stagione non sarà facile ripetersi per il serbo, che a maggio ha compiuto 34 anni. e men che meno sarà facile tornare ad alti livelli per Roger Federer e Rafael Nadal, che sono reduci da un 2021 con poche partite a causa degli infortuni che li stanno tormentando.
Così, da Matteo Berrettini allo stesso Medvedev, gli esponenti della ‘New Age’ pronti a prendere il posto dei big vogliono farsi largo.
Un concetto, questo, sposato senza esitazioni da Lloyd Harris, che ha Flushing Meadows ha raggiunto i quarti di finale e che ha usato parole impietose nei confronti dei tre grandi: “Ormai è diverso tempo che si iniziano ad intravedere delle crepe nel dominio dei Big 3″.
“Non è stato facile per i Next Gen arrivare a giocarsi la vittoria negli Slam – ha detto il 24enne sudafricano, eliminato agli Us Open da Sascha Zverev in tre set – Djokovic era stato inarrestabile fino all’ultimo atto degli US Open, ma penso che si sia imbattuto in un avversario al top della sua carriera. Daniil Medvedev ha espresso un tennis eccezionale per tutta l’estate ed è il simbolo della nuova generazione in rampa di lancio. Conosco la maggior parte di questi ragazzi da molto tempo, è bello vedere che siamo progrediti in maniera costante.
“Ritengo che sia il momento giusto per porre fine all’era di Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic. Si nota come i giovani siano meno intimiditi quando scendono in campo contro di loro. Avere la convinzione di poterli battere è fondamentale se si vuole riuscire nell’impresa”.