Suerte, sono soliti dire gli iberici e i latino americani a differenza di noi italiani, che necessitiamo di un aggettivo per definire la fortuna, la divinità che garantiva nella mitologia antica floridezza e il destino. Per incasellare quel gol spettacolare e irripetibile siglato da Rafael Leao in appena 6’76” dovremmo appellarci anche ad altro oltre alla buona sorte, secondo quanto replicato da Stefano Pioli, artefice di questo Milan primatista, che ha svelato come abbia curato nei particolari anche queste componenti della partita contro il Sassuolo.
Dettagli per nulla banali e che sono stati evidenziati, forse con un linguaggio parso immediato ma non per questo meno interessante nelle diverse informazioni che Pioli ha fornito in una conferenza stampa molto intrigante. E non solo per la suggestione di questo primato che ha infranto ancora una volta uno dei fattori più ingestibili della nostra esistenza: il tempo.
Lo schema che ha portato Leao a segnare il gol record
“Sì, era uno schema”, ha spiegato Pioli in conferenza stampa dopo la vittoria sul Sassuolo: “Abbiamo 4-5 schemi sul calcio d’avvio”, ha ammesso il tecnico senza azzardare paragoni che in molti hanno profetizzato con il football americano, ma ricorrendo a un’espressione efficace ha sottolineato come in allenamento non pettinano le bambole.
“Noi cerchiamo sempre di giocare in avanti, perché vogliamo vincere sempre. Siamo il Milan, per noi questa partita era importante, perché avevamo perso dei punti nelle scorse gare. Abbiamo un gruppo compatto e unito”, ha tenuto ad aggiungere per ribadire un concetto importante. Nonostante le premesse a inizio stagione fossero tutt’altre. Invece Pioli è rimasto al suo posto, sulla panchina rossonera e Ibrahimovic è lì a fare l’allenatore in campo, il motivatore o anche il life coach per questo giovane Milan.
Gli innesti vincenti per il Milan
Una squadra da puntellare, lì dove occorre secondo Pioli che ha lanciato un messaggio chiaro alla dirigenza e alla proprietà, con il suo consueto stile pacato. “Inizialmente volevamo giocare senza centravanti per non dare punti di riferimento. Poi alla fine abbiamo deciso di accentrare Rafa. Le grandi squadre sanno adattarsi bene all’avversario. Mercato? Chi arriverà dovrà avere la stessa attitudine e predisposizione che abbiamo noi oggi. E non è facile”. In altri termini, un esterno, un difensore e un vice Ibra: obiettivi su cui Paolo Maldini starebbe già lavorando per riuscire a concretizzare un progetto ancora più ambizioso.