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Giustizia sportiva, il Dagl stoppa il Governo: avremo ancora casi Juve?

Niente più interventi a campionato in corso, o meglio le penalizzazioni dovranno essere effettive solo dopo tutti i gradi sportivi. Ma il Dagl blocca tutto

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Il Governo era pronto a cambiare la giustizia sportiva . Il caso Juventus , che ha di fatto falsato il campionato appena concluso e vinto dal Napoli , poeva essere stato l’ultimo in cui assistevamo a penalizzazioni a torneo in corso, o meglio le penalizzazioni ci potevano ancora essere ma solo dopo che erano stati completati tutti i gradi di giustizia sportiva, con il Collegio di garanzia dello sport a fare da capolinea. Stamattina, però, c’è stato il colpo di scena

Caso Juventus e Reggina: forse non saranno gli ultimi

Vediamo prima la cronaca della convulsa giornata di ieri, quando tra Governo e palazzi dello sport è stato il giorno delle mediazioni. Alla fine, si era deciso per un intervento non drastico – penalizzazioni solo a tornei finiti – ma una norma per evitare che le classifiche cambiassero di mese in mese, com’è successo con la Juve in particolare in Serie A, ma anche con la Reggina, in B. Il colpo di scena di questa mattina cambia le carte in tavola.

Il Dagl, Dipartimento Affari Giuridici e Legislativi della Presidenza del Consiglio – secondo la Gazzetta dello Sport – avrebbe infatti bloccato il provvedimento che spostava dal primo all’ultimo grado di giustizia sportiva il confine per rendere operative le eventuali penalizzazioni. Erano emersi dubbi, nelle ultime ore, perché la giustizia sportiva è inserita in un contesto sovranazionale, risponde al Cio e alle federazioni internazionali.

Oggi è previsto un pre consiglio dei ministeri che proverà forse a cercare una via alternativa per affrontare, comunque, la questione.

Penalizzazioni: il parere del Coni

Ieri sulla questione era intervenuto anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò , a conferma di un argomento che interessa tutto il mondo dello sport. In Giunta si era discusso del buon funzionamento della giustizia sportiva, anche nella collaborazione con quella ordinaria. Malagò aveva parlato di un documento che avrebbe dovuto portare a una velocizzazione dei tempi della giustizia nel rispetto dei diritti della difesa.

Il ministro dello Sport, Andrea Abodi, vuole arrivare a una soluzione finale che eviti qualsiasi rischio di violare un’equa competitività con un’incertezza sul reale stato delle cose in classifica. Chiaramente, però, non è possibile neanche che uno scandalo a ottobre trovi la sua sanzione soltanto a giugno. Ora, però, c’è da superare l’ostacolo Dagl.

Il limite dei mandati: il CdM discute anche di questo

In Consiglio dei Ministri si discute anche del numero massimo di mandati , che interessa diversi presidenti federali. Malagò, a questo proposito, ha detto: “C’è stata un’apertura con una serie di prescrizioni per superare la norma dei mandati. Un’apertura che implica delle riflessioni”. E ancora: “E’ giusto che si debba rivedere quella legge, ora aspettiamo le indicazioni del Governo per capire quali sono i paletti”.

A chi gli chiedeva se il superamento dei mandati per i presidenti federali e non per il Coni fosse un paradosso, la risposta di Malagò è stata lapidaria: “Non mi sentirete mai parlare di questo. Non ho mai chiesto una cosa per il sottoscritto”. Alla vista anche una soluzione ponte: la proroga di un anno per Malagò, così che possa essere presidente nell’anno delle Olimpiadi di Milano – Cortina 2026.

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