Il mondo del motociclismo è in lutto. È morto Mirko Giansanti, ex pilota nelle classi 125 e 250 tra la fine degli anni 90 e i primi anni 2000. Aveva appena 46 anni ed era figlio di Fosco, pure lui pilota professionista.
Da qualche tempo lottava contro una malattia incurabile, se n’è andato poco più di un mese prima del suo 47mo compleanno. Enorme il dolore e lo sgomento tra gli appassionati soprattutto nella sua città, a Terni.
- Mirko Giansanti, la scomparsa all'hospice di Terni
- Una vita sulle moto: l'esordio nel 1996 nella classe 125
- Gli ultimi anni di Giansanti: direttore tecnico in Superbike
Mirko Giansanti, la scomparsa all’hospice di Terni
È stato proprio all’hospice di Terni, dove era ricoverato, che Giansanti ha affrontato l’ultimo viaggio. Inutili gli sforzi di medici e sanitari: la malattia che ha colpito Mirko, purtroppo, è incurabile.
E non appena si è sparsa la voce della sua scomparsa, sono state tantissime le dimostrazioni d’affetto da parte di tifosi e appassionati alla famiglia. L’ex pilota era stimato da tutti, anche e soprattutto per le sue qualità umane.
Una vita sulle moto: l’esordio nel 1996 nella classe 125
Mirko Giansanti aveva esordito nel motomondiale nella classe 125 nel 1996, quando fu ammesso da wildcard al Gran Premio d’Italia con il team Pileri. Già nel corso della stessa stagione era riuscito ad andare a punti nel Gran Premio di Catalogna.
Nel corso della carriera il centauro di Terni ha collezionato un totale di dodici podi, col sesto posto come miglior piazzamento in classifica generale nel mondiale del 1998, nella classe 125.
Gli ultimi anni di Giansanti: direttore tecnico in Superbike
Nell’ultimo anno della sua carriera nel circus, nel 2005, Giansanti ha provato a scalare di categoria passando nella 250. Poi ha lasciato i gran premi per dedicarsi fino al 2008 al campionato mondiale supersport.
Successivamente ha aperto una concessionaria nella sua città, a Terni, per poi essere nominato direttore tecnico del Grt Yamaha World Superbike Team. Quindi la notizia della sua prematura scomparsa, che ha fatto seguito a lunghi mesi d’angoscia per l’aggravarsi delle sue condizioni.