Il ritorno di Carlo Ancelotti al Real Madrid ha sortito gli effetti sperati. Per entrambe le parti. In estate il tecnico italiano ha accettato l’offerta dei blancos, tornando nella capitale spagnola dopo il biennio 2013-2015.
Ancelotti veniva dalle stagioni non troppo positive sulle panchine di Napoli ed Everton , due esperienze che lo avevano fatto retrocedere nella classifica della stima dei migliori allenatori europei.
Qualcuno era già pronto ad ascrivere il suo nome tra quelli dei grandi allenatori appartenenti ad un’epoca passata. Ma Ancelotti ha smentito tutti i suoi detrattori.
Dopo stagioni complicate, il Real Madrid è tornato a dominare la Liga con 46 punti raccolti nel girone di andata sui 57 a disposizione. Un solo ko subito, contro l’Espanyol, e otto punti di vantaggio sul Siviglia secondo (con una partita in meno). Addirittura 18 i punti di distacco sui rivali storici del Barcellona.
Sotto la gestione Ancelotti 2.0, i blancos hanno ottenuto solamente due sconfitte: oltre alla sopracitata in campionato è arrivato il clamoroso scivolone contro lo Sheriff in Champions League.
Un incidente di percorso che però non ha impedito al Real di vincere il proprio girone e qualificarsi agevolmente agli ottavi di finale.
La prova che non sempre i ritorni di fiamma danno un flop come risultato.