Nella mattinata del 16 aprile scorso, attorno alle 7:45 Ciro Immobile è a bordo del suo SUV, un Land Rover Defender, con le sue due figlie per accompagnarle a un saggio. All’altezza di Ponte Matteotti, tra Lungotevere delle Navi e piazza Cinque Giornate, si registra un impatto devastante contro il tram 19 che transita in quel momento. I feriti sono 12, compreso il macchinista, lo stesso attaccante della Lazio e le sue bambine.
Un incidente che ha visto, da quella mattina ad oggi, un susseguirsi di ricostruzioni da parte di testimoni, video al vaglio della polizia di Roma Capitale, verifiche sui segnali semaforici, soprattutto dopo alcune segnalazioni. Senza che ciò restituisce una ricostruzione definitiva. Chiuse le indagini, l’epilogo è questo.
- Incidente Immobile: la dinamica dello schianto
- Immobile, l'incidente e quel nuovo video
- Il problema dei semafori
- Il ritorno di Immobile
- Le testimonianze e il video del tassista
Incidente Immobile: la dinamica dello schianto
Nulla di fatto: su quel sinistro stradale la verità vera non è data conoscerla. La polizia locale di Roma Capitale, infatti, ha ammesso di non riuscire a risalire all’esatta dinamica di quanto avvenuto quella mattina di un mese fa circa, nonostante il bagaglio di elementi e le testimonianze dei guidatori. Il capitano della Lazio e il conducente affermano di essere passati entrambi con il semaforo verde. La parola, dunque, passa ora alle compagnie assicurative che dovranno definire i termini per risolvere la questione.
Come riporta Repubblica, le analisi effettuate da Roma Mobilità, che gestisce gli impianti semaforici in città, hanno chiarito che il giorno dell’incidente non c’era stato alcun malfunzionamento o calo di corrente.
Quindi, visto che i semafori erano funzionanti, è stata esclusa l’ipotesi di un guasto elettrico che potesse aver mandato in tilt il sistema di sincronizzazione dei colori, una potesi che sarebbe stataa avallata da alcune segnalazioni da parte di tassisti in una delle loro chat e di una conferma da parte di uno dei professionisti a Il Messaggero.
In assenza di denunce da parte dei protagonisti, inoltre, non è stato possibile fare una perizia approfondita sul tram 19 e sulla Land Rover del calciatore per accertare con precisione la velocità di entrambi i mezzi al momento dell’impatto. La polizia locale ha quindi chiuso le indagini, sostenendo che alla luce di quanto appurato è impossibile accertare le responsabilità individuali.
Immobile, l’incidente e quel nuovo video
Anche il video di qualche secondo, del quale aveva parlato Repubblica, che avrebbe dimostrato come l’impianto semaforico di piazza delle Cinque Giornate, zona Prati, fosse interessato da improvvisi malfunzionamenti non ha individuato le responsabilità.
A fornirlo ai vigili urbani era stato un tassista che lo ha girato alla polizia di Roma Capitale, accreditando le segnalazioni sulla pericolosità di quell’incrocio a ridosso di Piazza Matteotti e la tesi secondo la quale le luci per gli automobilisti e quella per il conducente del tram non fossero sincronizzate fra loro.
Il problema dei semafori
Perché quel filmato sarebbe stato così importante, dunque? Se quanto scritto sopra fosse confermato, potrebbe essere la svolta nell’accertamento delle responsabilità nel sinistro del 16 aprile scorso, all’incrocio teatro dello scontro tra il Land Rover Defender di Immobile e il tram 19 su cui viaggiavano la maggior parte dei feriti, oltre al capitano della Lazio e le sue due bambine.
Nessuno di loro, fortunatamente, avrebbe riportato ferite gravi: le due bambine sarebbero state trasferite in ospedale e la maggiore delle due avrebbe trascorso alcuni giorni ricoverata, per tenerla sotto osservazione dopo un colpo all’addome. In tutto sono 12 le persone contuse, compresi Ciro e le due figlie che erano con lui a bordo e che stava accompagnando a un saggio di danza. Ma il bilancio sarebbe potuto essere diverso.
Fonte: ANSA Il ritorno di Immobile
Fin dalle prime battute subito dopo lo schianto molto violento, entrambi i conducenti hanno confermato in diverse occasioni di essere passati con il semaforo verde.
Una versione che il giocatore ha ribadito in diverse circostanze, anche alla presenza del suo avvocato Erdis Doraci, il quale ha ripetuto ai media con un comunicato e assistito Immobile nell’esporre la versione fornita dal capitano della Lazio.
Agli agenti del rione Prati, che lo hanno ascoltato giovedì scorso, il calciatore avrebbe detto di essere passato con il semaforo acceso sul verde:
“Sono passato col verde, se fossi stato distratto non avrei potuto sterzare frenando immediatamente”, quanto trapelato e riportato a suo tempo da Repubblica.
Le testimonianze e il video del tassista
A rafforzare le loro posizioni anche un automobilista che aveva riferito ai vigili di aver assistito all’incidente fermo con la sua vettura con il rosso su Ponte Matteotti (e Immobile allora avrebbe avuto il verde) così come i passeggeri del 19 che avevano detto di aver visto partire il mezzo pubblico con il verde.
Roma Mobilità aveva escluso malfunzionamenti, con un comunicato assai netto su quanto emerso su quegli impianti semaforici, anche se ciò non ha impedito di certo che le indagini proseguissero e che la polizia municipale accertasse la fondatezza di questo video e delle indicazioni fornite da tassista e testimoni. Fino alla decisione di chiudere così.
Una indagine complessa che, però, non ha definitivamente accertato le responsabilità su che cosa sia accaduto quella domenica mattina quando, per pura fatalità, i presenti a quell’incrocio non hanno visto consumarsi davanti ai loro occhi una tragedia.