Da quella mattina che avrebbe dovuto essere riservata solo a un evento lieto, come il saggio di danza delle due figlie maggiori, Ciro Immobile ha ribadito e rimarcato la sua versione sull’incidente del suo SUV, un Land Rover Defender, e il tram 19. Sempre la stessa ricostruzione di quegli istanti a bordo della sua auto mentre si trovava in prossimità del Ponte Matteotti, a Roma, prima dell’urto contro il mezzo Atac.
Una versione che Immobile, senza alcuna esitazione, aveva espresso anche nell’immediato e che ha ribadito, secondo quel che riporta Repubblica, anche davanti ai vigili urbani del rione Prati ai quali si è presentato giovedì 27 aprile accompagnato dal suo avvocato.
- La versione di Ciro Immobile
- Il telegramma all'autista del tram
- Il ritorno a casa di Immobile e delle figlie
- I dubbi sulla dinamica dell'incidente
- Come sta Immobile: il rientro a Formello
La versione di Ciro Immobile
Giovedì, poco dopo mezzogiorno, Ciro Immobile si è presentato agli agenti del gruppo Prati in compagnia del suo avvocato, Erdis Doraci per fornire una dichiarazione più dettagliata possibile sull’incidente in cui è stato coinvolto lo scorso 16 aprile, quando il SUV che guidava è finito contro il tram 19. Uno scontro che ha distrutto il suo Land Rover e soprattutto causato il ferimento delle due bambine e dei numerosi passeggeri del mezzo pubblico oltre, naturalmente all’autista.
Che cosa avrebbe detto Immobile? Secondo la ricostruzione, il giocatore avrebbe ribadito di essere passato con il verde.
“Sono passato col verde, se fossi stato distratto non avrei potuto sterzare frenando immediatamente”.
Anche il conducente del tram, però, continua a ribadire di essere passato con il semaforo verde. A questo punto, spiega Repubblica, oltre alle testimonianze e alle riprese delle videocamere c’è un nuovo risvolto. A stretto giro entreranno in scena, infatti, anche le assicurazioni.
Il telegramma all’autista del tram
La divergenza, tra le ricostruzioni, non cancella però il gesto di distensione che lo stesso calciatore ha voluto esprimere attraverso un telegramma inviato all’autista del tram:
“Spero che al più presto ciò che è avvenuto diventi un brutto ricordo per tutti noi. Spero che tu stia bene e ti auguro una pronta ripresa. Un abbraccio, Ciro Immobile”: è questo il testo inviato tramite il proprio avvocato dall’attaccante della Lazio al guidatore del tram 19, che si trovava alla guida del mezzo al momento dello scontro in prossimità di Ponte Matteotti. Un gesto che voleva essere di distensione, ribadiamo.
Il SUV distrutto di Ciro Immobile
Il ritorno a casa di Immobile e delle figlie
Un tentativo che emerge anche dal tono del post che ha segnato il rientro a casa della sua primogenita, Michela, e condiviso da sua moglie Jessica Melena.
Immobile, in quel breve testo, ha sottolineato la centralità della vicenda umana a fronte delle polemiche scaturite dalla ricostruzione della dinamica del sinistro che ha causato comunque delle inevitabili incertezze viste le versioni, incongruenti, che si sono susseguite.
Le indagini sulle responsabilità dello schianto proseguono senza sosta, intanto però Ciro Immobile ha scritto al macchinista, anche per contribuire a creare dei presupposti civili e umani, dopo la paura e i timori legati alle sue bimbe come ha spiegato nel post.
Ricordiamo che oltre a Immobile e alle sue figlie, le persone coinvolte nell’incidente – oltre ai 4 citati, sono gli altri passeggeri del 19 che non hanno riportato prognosi pesanti ma risultano feriti nel sinistro ora sotto indagine dalle autorità competenti.
I dubbi sulla dinamica dell’incidente
Non è ancora chiaro se il contatto fra l’attaccante e il dipendente dell’azienda di trasporto pubblico ci sia in realtà già stato, sebbene a livello di dichiarazioni registrate dai vigili urbani le posizioni dei due conducenti rimangano opposte. “Sono passato con il semaforo verde e a una velocità entro i 50 all’ora”, ha detto ancora proprio nei giorni scorsi Immobile tramite il suo avvocato Erdis Doraci, che lo assiste e che ha dato stesura ai comunicati e alle dichiarazioni ai media.
Una mediazione resa necessaria anche dalla versione, smentita da Roma Servizi per la Mobilità sul funzionamento del semaforo e poi dalle simulazioni di velocità che avrebbero imputato al SUV una velocità superiore al 50 km/h, cosa tutta da dimostrare e fino ad ora seccamente negata.
Come sta Immobile: il rientro a Formello
Le condizioni di Immobile, intanto, sembrano confermate e tra circa 10 giorni potrebbe riprendere l’attività in gruppo salvo diverse indicazioni da parte dei medici che valuteranno quanto accaduto e la frattura riportata con relativi risentimenti.
Per ora, a Formello, si limita a essere seguito per mantenere il tono muscolare e a non spingere in vista del futuro rientro che potrebbe essere molto presto, forse già contro l’Inter.