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Inchiesta Juve è un caso internazionale, la mossa dell'Uefa che inguaia i bianconeri

L'Uefa continua a volerci vedere chiaro nell'Inchiesta Prisma sui conti della Juventus e si sta muovendo parallelamente alla giustizia sportiva e ordinaria italiana. La Vecchia Signora rischia davvero pesanti sanzioni?

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Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

Come in una partita di tennis, uno scambio continuo di colpi, a favore e contro. L’inchiesta sulla Juventus resta sotto i riflettori. Dalla penalizzazione alla manovra stipendi passando per le carte segrete di Ronaldo e Dybala fino all’altrettanto carta segreta, forse due o di più tra Figc e Covisoc. Tra un colpo di scena e l’altro il caso Juve finisce inevitabilmente per superare i confini nazionali e diventa oggetto di “attenzione” da parte dell’Uefa coi rischi che ne conseguono per il club bianconero.

Inchiesta Juve, irrompe l’Uefa e chiede gli atti alla procura

Come era facilmente immaginabile l’Uefa è “spettatrice” interessato all’inchiesta sulle irregolarità, presunte o tali, della Juventus sulla gestione delle plusvalenze e quant’altro. Anzi, il massimo organismo europeo calcistico si sta muovendo a rimorchio della giustizia ordinaria e di quella sportiva acquisendo man mano le varie documentazioni istruite sul club bianconero.

Non a caso, la Uefa ha chiesto e ricevuto i nuovi atti della Procura di Torino relativi all’inchiesta Prisma e continua a monitorare la situazione della Juventus. Del resto già lo scorso 1 dicembre l’Uefa aveva annunciato di aver aperto ufficialmente una sua indagine sul club bianconero “in stretta cooperazione con le autorità italiane”.

Juve, inchiesta Prisma: cosa ha chiesto la Uefa alla Procura

Si tratterebbe di qualcosa come altre mille pagine che si aggiungerebbero alle 14 mila dell’inchiesta Prisma. Tra le varie testimonianze, una di quelle chiave, potrebbe essere la deposizione di Paulo Dybala sulla seconda manovra stipendi, le confessioni dei membri dimissionari del Consiglio di amministrazione della Juventus e anche gli accordi segreti con gli altri club. In sostanza la stessa documentazione che ha “suggerito” al procuratore federale Chinè di chiedere una ulteriore proroga di una ventina di giorni per analizzare al meglio le nuove carte in mano alla Procura sul filone legato al caso stipendi e alle partnership sospette che possono inguaiare altri club (Udinese, Sassuolo, Bologna, Atalanta, Samp e Cagliari).

Juve nel mirino della Uefa: cosa rischia la Vecchia Signora

Mentre la squadra di Allegri cerca una rimonta incredibile con tutto il fardello del -15 in classifica (è già a ridosso dell’Atalanta), fuori dal campo, tra processi e interrogatori, ci sono parecchie questioni ancora aperte, a cominciare proprio dalla penalizzazione che sarà ridiscussa nel ricorso, più o meno ad aprile. C’è anche un processo della giustizia ordinaria che dovrebbe cominciare a breve e un altro della giustizia sportiva proprio sulla manovra stipendi.

La Uefa resta vigile sulla Juve, e tiene sotto controllo i bilanci della Vecchia Signora, gli stessi che hanno portato, lo scorso 23 agosto al settlement agreement tra il club bianconero e la UEFA, cioè un accordo tra le due parti per rientrare nei parametri previsti dal Fair Play finanziario. Nell’occasione era stata definita anche una multa da 3,5 milioni di euro per la società, con una sanzione per ulteriori 19,5 milioni subordinata al rispetto degli accordi.

Sanzioni? Difficile al momento fare delle proiezioni ma ovviamente la Uefa potrebbe più avanti, in caso di condanna, punire la Juve con una multa, un congelamento del mercato fino addirittura all’inibizione dalle Coppe Europee per una o più stagioni.

Juve, dal campo ai processi: le prossime date

Un po’ come il calendario calcistico articolato tra campionato e coppe varie, anche sul fronte processi la Juve avrà un calendario ben differenziato. La prossima data è quella del 27 marzo in cui si terrà l’udienza preliminare dell’inchiesta Prisma, davanti al Gup, Marco Picco, presso il Tribunale di Torino, che deciderà sui rinvii a giudizio, tra cui gli oramai ex presidente Agnelli, il vice Nedved, l’ad Arrivabene e il dg Paratici.

Potrebbero poi sovrapporsi, nei primi giorni di Aprile, ad esempio, l’udienza al Collegio di Garanzia per il ricorso sulla penalizzazione di 15 punti inflitta il 20 gennaio per le plusvalenze. Ma poco dopo, tra aprile e maggio potrebbe partire il deferimento/processo sulla manovra stipendi.

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