In Brasile lo chiamano “Sinnerinho”, vale a dire il “piccolo Sinner”. E in effetti il primo metro di paragone per Joao Fonseca è sempre stato l’attuale numero 1 della classifica ATP: per molti potrebbe davvero ripercorrere le orme e le gesta del rosso di San Candido. Per molti fuorché per Novak Djokovic. Nella sua personalissima crociata non scritta contro Sinner, il serbo stavolta ha proprio esagerato. Ha ammesso che Joao Fonseca, sì: può diventare il prossimo numero 1. Solo che anziché nominare Sinner, come esempio ha fatto quello dell’attuale numero 3: Alcaraz.
- Djokovic, il paragone che fa discutere: Fonseca-Alcaraz
- Indian Wells, Nole fa chiarezza sull'infortunio a Doha
- Djokovic con Murray almeno fino al Roland Garros
Djokovic, il paragone che fa discutere: Fonseca-Alcaraz
Le parole su Fonseca hanno occupato una parte notevole della conferenza stampa pre debutto a Indian Wells di Djokovic. “Quando si è così giovani e si gioca ad alto livello è bello, ma potrebbero arrivare pressioni e aspettative, da parte sua o degli altri. Joao sembra gestire tutto questo molto bene“, i complimenti di Nole. “Non lo conosco personalmente, ma da quello che ho visto e da come si comporta sul campo sembra che abbia un ottimo livello di equilibrio, di professionalità e dedizione. Più o meno quello che abbiamo visto negli ultimi due anni con Alcaraz“, è l’affondo. “Ha il potenziale per diventare una superstar del tennis”.
Indian Wells, Nole fa chiarezza sull’infortunio a Doha
Al di là delle frecciatine indirette a Sinner, Djokovic ha parlato anche del suo rientro. Che non è stato così scontato a Indian Wells, dopo il problema al ginocchio accusato a Doha. “Si era trattato soltanto di una botta presa la mattina. Adesso sto bene, sono molto contento di giocare a Indian Wells”. Il debutto è fissato per la tarda serata di sabato, subito dopo la sfida che vedrà in campo proprio Alcaraz contro il francese Halys. Per Djokovic un avversario capace di esaltarsi nei grandi appuntamenti, entrato nel main draw da lucky loser: l’olandese Botic van de Zandschulp.
Djokovic con Murray almeno fino al Roland Garros
Nel frattempo sciolto il rebus sull’allenatore: a guidare Djokovic anche nei prossimi tornei, almeno fino a Roland Garros e probabilmente Wimbledon, sarà ancora Andy Murray. O almeno, è quello che si augura Djokovic, visto che un accordo vero e proprio non è stato ancora siglato. “Credo che il piano sia questo, continuare con lui fino alla fine del Roland Garros e spero anche di Wimbledon“, l’ammissione del serbo. “Per il momento mi sto godendo il rapporto con Andy, devo dire che con lui sto giocando il mio miglior tennis da tanto tempo a questa parte”.