La sconfitta di Jannik Sinner nella semifinale del torneo di Indian Wells ha lasciato molta delusione tra i tifosi italiani. Dopo 19 vittorie consecutive (16 nel 2024), contro Alcaraz è arrivata una sconfitta che fa male ma che non cambia i programmi del 22enne di San Candido. Dopo il ko nel deserto, per Jannik c’è la possibilità di riscattarsi immediatamente al torneo di Miami.
- Sinner, Bertolucci allontana i critici
- Panatta: “Forse Sinner si era abituato bene”
- Sinner e il “gesto dell’ombrello”
- Indian Wells: la pioggia non è di casa
Sinner, Bertolucci allontana i critici
Paolo Bertolucci aveva già analizzato la sconfitta di Sinner nel corso della telecronaca per Sky. Complimenti e tanti per Carlos Alcaraz ma nel corso del podcast “La Telefonata”, l’ex tennista prova a mettere le cose in chiaro: “Già sono arrivati i fenomeni a dire che è un sopravvalutato, senza considerare che nello sport si vince e si perde, soprattutto se il tuo avversario gioca la sua miglior partita da sei mesi a questa parte. Non credo che sia stato il colpo che ha deciso il match, penso che Alcaraz sia riuscito a stabilizzarlo ma sono cose che accadono quando si affrontano due giocatori dello stesso livello”.
Bertolucci fa anche una piccola rivelazione dopo la sconfitta di Djokovic (battuto da Nardi a Indian Wells, ndr) e la sua decisione di non giocare a Miami. “Ha giocato male, ho parlato con Ivanisevic che mi ha detto che gli stimoli non erano proprio lì. Credo che a lui quest’anno interessino solo gli slam e le Olimpiadi”.
Panatta: “Forse Sinner si era abituato bene”
Ad analizzare la sconfitta di Sinner contro Alcaraz ci pensa anche l’altra leggenda del tennis italiano, Adriano Panatta: “Dopo il primo set pensavo che onestamente pensavo che gli desse 6-3 al secondo, perché l’altro non giocava proprio. Pensavo che anche il secondo Sinner lo portasse a casa, c’è stato un grosso calo da parte sua. Alcaraz ha cominciato a giocare come nei momenti migliori, si è mosso molto bene. Forse si era abituato un po’ troppo bene Jannik dopo queste 19 vittorie, invece ieri Alcaraz ha variato molto il gioco ed ha capito come giocare contro di lui. Djokovic? Di solito il numero 1 con il mestiere la portano a casa, ha dato la sensazione che non gliene fregasse niente”.
Sinner e il “gesto dell’ombrello”
Arriva la pioggia sul centrale di Indian Wells. La convinzione generale, che sarà presto smentita dai fatti, è che il match riprenderà a breve e che si tratti solo di un piccolo scroscio d’acqua. In un primo momento quindi i giocatori non vengono mandati negli spogliatoi ma restano in campo e arrivano i raccattapalle con gli ombrelli. Ma Sinner decide che sarà lui a reggere l’ombrello coprendo sé e anche la raccattapalle seduta al suo fianco.
Un gesto che nel giro di pochi minuti fa il giro del web. Anche perché dalla parte opposta del campo, Alcaraz non si dimostra altrettanto gentiluomo. E i tifosi notano subito la differenza: “Da oggi “il gesto dell’ombrello” assume tutto un altro significato. Bravissimo Jannik”, scrive Yon. E ancora: “La raccattapalle si presenta con l’ombrello da Sinner, che da vero galantuomo, non si lascia coprire ma al contrario; lo sostiene e scambia con lei alcune battute. Per me ha già vinto il torneo del garbo”.
Indian Wells: la pioggia non è di casa
Non è esattamente frequente che un match che si gioca a Indian Wells venga rinviato o sospeso per la pioggia. Del resto se si chiama il “torneo del deserto” un motivo ci sarà. Si gioca in una città molto piccola con poco meno di 5mila abitanti, situata all’interno della Coachella Valley, famosa anche per un seguitissimo festival musicale. Il deserto è proprio lì a un passo ma stavolta ha giocato un brutto scherzo a Sinner e ad Alcaraz.