L’Inter è tornata in sé. Dopo la quarta sconfitta in campionato contro la Roma qualcosa è cambiato in casa nerazzurra. Sono arrivate una vittoria e un pareggio con il Barcellona e i due successi con Sassuolo e Salernitana. Ma soprattutto è tornata armonia in campo tra i giocatori e sono cresciuti giocatori chiave come Nicolò Barella.
Nicolò di nuovo leader
Nessuno si è dimenticato gli atteggiamenti di Barella in campo nelle fasi iniziali della stagione, dove urlava e si sbracciava contro i compagni di squadra per ogni minimo errore. Comportamento che non si è più visto nelle ultime quattro uscite dell’Inter, dove è arrivata la vera e propria svolta di gioco e di testa.
Anche con l’infortunio di Marcelo Brozovic, Barella e Hakan Calhanoglu si sono presi le chiavi del centrocampo e del gioco nerazzurro. Prestazioni super, assist e anche gol come i due consecutivi fatti dal sardo negli ultimi giorni in Champions League a Barcellona e a San Siro contro la Salernitana.
Barella è rigenerato
Il centrocampista classe 1997 dell’Inter e della Nazionale è di fatto tornato ai suoi livelli migliori, complice anche una condizione fisica ora ottima. Nelle ultime tre stagioni è sempre stato uno dei fari del club nerazzurro e la rimonta in campionato può e deve passare dal suo ritrovato gioiello.
Un Barella che gioca bene, serve i compagni e fa anche i suoi soliti inserimenti come nelle ultime due reti è un segnale fantastico per Simone Inzaghi. Ha già segnato quattro gol, contando anche quelli con Cremonese e Udinese. E ha fatto pure quattro assist, come quello di domenica per Lautaro Martinez.
Futuro capitano
Barella è di sicuro uno dei pilastri della società nerazzurra, dato il rinnovo del contratto già firmato fino al 2026 come Brozovic e Lautaro. Il centrocampista potrà anche diventare nel prossimo futuro il nuovo capitano dell’Inter. Intanto, con Samir Handanovic in panchina la fascia è sul braccio di Milan Skriniar.
Nella serata del Gran Galà del calcio, Barella ha parlato così: “Diventare capitano ora non mi interessa. In squadra c’è gente che è da più tempo a Milano, che ha lottato di più e che quindi la merita di più. Samir è un pezzo della nostra storia, ora che è ancora con noi merita di esserlo”.