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Inter, il bilancio respira: ma il fondo saudita frena sull'acquisto

Accordo lontano tra la famiglia Zhang e quella reale saudita che fa capo al fondo Pif: intanto è in arrivo un nuovo bond da circa 400 milioni da Goldman Sachs che può aiutare anche sul mercato.

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Da una parte le vicende di campo, che si intrecciano inevitabilmente con quelle di mercato. Dall’altra, la delicatissima partita societaria.

Da tempo ormai i tifosi dell’Inter sono costretti a guardare a due binari tutt’altro che paralleli, dato che le difficoltà che sta vivendo il gruppo Suning sono destinate a riverberarsi sulle questioni tecniche, come successo la scorsa estate quando le cessioni di due big come Achraf Hakimi e Romelu Lukaku sono state necessarie per dare ossigeno al bilancio.

La coppia Ausilio-Marotta è comunque riuscita a mettere a disposizione di Simone Inzaghi una rosa più che competitiva, ma la domanda è come sarà il futuro prossimo del club.

In tal senso una boccata d’ossigeno potrebbe arrivare presto da Goldman Sachs. Secondo quanto riportato da ‘Il Corriere dello Sport’ la banca d’affari statunitense che si sta occupando del rifinanziamento del club sarebbe pronta a versare nelle casse dell’Inter un bond da circa 400 milioni.

Un vero e proprio toccasana che eviterebbe al club di ricorrere al mercato in uscita per tenere al sicuro il bilancio, strada però che passa anche dall raggiungimento dell’obiettivo minimo, ovvero a qualificazione alla fase ad eliminazione diretta della Champions League, dalla quale possono arrivare denari fondamentali per autofinanziarsi.

Intanto, nelle ultime ore si è sparsa l’indiscrezione su una trattativa tra la famiglia Zhang e il fondo saudita Pif, che ha appena rilevato il Newcastle.

Secondo quanto riportato da ‘Libero’ ci sarebbe addirittura già un accordo di massima per il passaggio di proprietà dell’Inter per un miliardo di euro.

In tal senso il giornalista di BeIN Sports Ben Jacobs, sul proprio profilo Twitter, ha confermato che i colloqui tra le parti sono ripresi nelle ultime settimane dopo che qualche abboccamento era già avvenuto nei mesi scorsi.

L’accordo però sarebbe ben lontano dall’essere raggiunto, perché è ampia la differenza di veduta tra le parti sulla valutazione dell’Inter: secondo Pif il miliardo di euro chiesto da Suning è una cifra troppo elevata.

Si tratta, quindi, anche perché Pif punta ad allargare il proprio “portafoglio” di club. Intanto Suning ha però altre urgenze da affrontare, ovvero la ristrutturazione del proprio debito.

In tal senso le banche cinesi lavorando con il Governo di Pechino. Come riporta ‘Il Sole 24 Ore’, nell’operazione sarebbe coinvolta Citic, una delle maggiori banche cinesi di emanazione statale, impegnata nel riassetto complessivo del gruppo, per poi pensare a ristrutturare l’esposizione debitoria che comprende anche i 2,6 miliardi di dollari verso Evergrande, il colosso immobiliare a rischio fallimento.

 

 

Inter, il bilancio respira: ma il fondo saudita frena sull'acquisto Fonte: Getty Images

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