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Inter in ansia, ora Suning pensa a lasciare il calcio

Il crac del colosso Evegrande, rispetto al quale Suning è esposta per 2,6 miliardi, potrebbe spingere la famiglia Zhang a mettere in vendita l'Inter: il prestito-ponte da Oaktree rischia di non bastare più.

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La nuova Inter di Simone Inzaghi è partita sulla falsa riga di quella di Antonio Conte. Con qualche leggera variazione sul tema.

I nerazzurri veleggiano infatti spediti nei primi posti della Serie A, alle spalle solo del Napoli a punteggio pieno, e hanno perso la prima partita del girone di Champions League in casa contro il Real Madrid.

Gli obiettivi minimi della stagione, quindi, ovvero chiudere il campionato tra le prime quattro e superare la fase a gironi di Champions, sono più che raggiungibili, pensando anche alla prestazione offerta dalla squadra contro la formazione di Carlo Ancelotti, che ha sbloccato la partita solo negli ultimissimi minuti dopo una serie di occasioni fallite dall’Inter in particolare nel primo tempo.

Anzi, il promettente inizio di campionato con quattro vittorie in cinque partite e 18 gol realizzati autorizza il sogno di lottare per lo scudetto numero 20 e la seconda stella, considerando anche le difficoltà che sta incontrando la nuova Juventus di Massimiliano Allegri.

Tuttavia all’orizzonte dell’Inter si affacciano nuove preoccupazioni sul fronte societario.

Se infatti il rendimento della squadra nel primo mese di stagione è riuscito a far dimenticare le cessioni di Achraf Hakimi e Romelu Lukaku, che pure stanno facendo faville con i propri nuovi club, Paris Saint-Germain e Chelsea, il momento difficile che sta attraversando il gruppo Suning non solo fa temere la necessità di nuove cessioni, magari già a gennaio, ma può addirittura far pensare alla famiglia Zhang la possibilità di cedere la società.

L’indiscrezione viene lanciata da ‘Il Corriere della Sera’, secondo il quale fondi arabi e statunitensi si starebbero muovendo sottotraccia, ma non più per supportare la proprietà cinese dell’Inter, come fatto dal fondo Oaktree, che ha in garanzia le azioni dell’Inter e il cui prestito-ponte di 275 milioni è stato vitale per superare la gravissima crisi della scorsa primavera, bensì nell’ottica del passaggio di consegne del club campione d’Italia, le cui quote appartengono a Suning Holdings Group e a un gruppo di società lussemburghesi appena riassestate proprio grazie al prestito di Oaktree.

L’ultima tegola caduta sulla famiglia Zhang è stato infatti il crac del gruppo Evergrande, rispetto al quale Suning è esposta per 2,6 miliardi. Con un debito di questa portata e considerando le necessità già all’orizzonte, ovvero quelle legate ai circa 40 milioni da restituire annualmente ai creditori e ai due bond da 300 e 75 milioni, portare avanti la gestione dell’Inter rischia di diventare impossibile.

Secondo quanto riportato dal ‘Corriere’, Suning potrebbe essere costretto a uscire dal calcio oppure a valutare questa possibilità come il danno minore per gestire i debiti e assicurare all’Inter un futuro all’altezza.

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