Emergono nuove dichiarazioni di Andrea Beretta, ex capo ultrà della Nord nerazzurra che sta collaborando con la giustizia nell’ambito dell’inchiesta che ha azzerato le curve di Inter e Milan. Ai pm ha parlato del business dei biglietti, di cui la società – dice – sapeva tutto.
- Inter, i verbali di Beretta e il business dei biglietti
- Quanto guadagnavano i leader della Curva
- Beretta sul rapporto con i calciatori dell'Inter
Inter, i verbali di Beretta e il business dei biglietti
In carcere da inizio settembre per l’omicidio di Antonio Bellocco e poi coinvolto anche nell’inchiesta Doppia Curva, Beretta sta vuotando il sacco. Come riferito da Repubblica, ai magistrati della Dda Alessandra Dolci, Sara Ombra e Paolo Storari ha già parlato quattro volte del ‘sistema curva’ e degli stratagemmi illegali utilizzati per finanziarsi.
A partire dagli abbonamenti rivenduti a prezzi raddoppiati. “Abbiamo tessere di nostra proprietà, intestate a persone della Curva, o magari io le ho intestate a mia zia, una anche a mio padre… Centosessanta. Venivano rivendute. Quando c’era una partita di cartello veniva aumentato il prezzo…”. L’ex capo della curva continua: Inter-Juve “può costare anche 80 euro. E noi l’acquistiamo a 45,40”. Della società dice che sapeva tutto, così come il responsabile dei rapporti con i tifosi.
Quanto guadagnavano i leader della Curva
Beretta riferisce che insieme agli altri leader della curva Marco Ferdico e Antonio Bellocco riuscivano a incassare fino a “5-6 mila euro al mese”, ovviamente a testa. E, grazie allo straordinario cammino dell’Inter in Champions League nel 2013, i guadagni sono stati astronomici.
Si parla di “90 mila euro a testa”. Pensate: un biglietto della finalissima contro il Manchester City veniva “rivenduto a 800, 900 euro. Un ricarico della madonna”. In merito alla composizione della Nord spiega che è composta da “settemila partone, di cui 300-400 operative che partecipano a coreografie e cori. Poi 50, 100 persone adibite agli scontri, gente che arriva dalla strada”.
Beretta sul rapporto con i calciatori dell’Inter
Secondo quanto sostenuto dall’ex capo della Curva, che ha riferito anche delle sue telefonate a Javier Zanetti, il direttivo ha rapporti con i calciatori nerazzurri. E fa i nomi: “Calhanoglu, Barella, Di Marco… ah, io anche Materazzi avevo”.
Di Bastoni dice che è “un po’ più sulle sue, però anche lui”. Ai giocatori si chiedeva di realizzare video messaggi o di autografare magliette che “venivano vendute, per esempio alla lotteria. C’è un commercio su internet” .