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Inter-Napoli e i rigori inventati: Zoff voleva uccidere l'arbitro, Mazzola ammise tutto

Lo sfogo di ieri di Conte a San Siro, con il penalty dubbio fischiato a favore dei nerazzurri, ha un precedente ancor più clamoroso che risale al 1971

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Non basterà rivedere decine di volte le immagini per avere la certezza che il contatto tra Anguissa e Dumfries ieri a San Siro fosse da rigore, anche se tutti sono d’accordo nel definirlo al massimo “un rigorino”, di quelli che si possono anche non fischiare ma per Conte è stata una decisione scandalosa quella dell’arbitro Mariani ed ancor più quella del Var che non lo ha richiamato all’on field review. Di storie tese nel romanzo di Inter-Napoli è piena la storia ma c’è un precedente clamoroso di rigore inventato a favore dei nerazzurri che risale al 1971.

Lo sfogo di Conte e la risposta dell’Aia

A Conte ha risposto l’Aia tramite Damato che, ad Open Var su Dazn, ha ammesso che il contatto fosse leggero ma ha spiegato che il Var non poteva intervenire in quanto non si trattava di chiaro ed evidente errore. Non c’era però il Var il 21 marzo del 1971 quando si verificò un episodio decisamente più grave.

Il precedente del ’71 con Gonella arbitro

Quell’anno il Napoli di Chiappella era in lotta per lo scudetto assieme alle due milanesi. Scontro diretto a Milano, sponda nerazzurra, all’andata gli azzurri vinsero per due a uno. Quel 21 marzo, 22esima giornata, la classifica recitava: Milan 32, Inter 31, Napoli 29. A San Siro passano in vantaggio con José Altafini che infila Vieri dopo un colpo di testa di Totonno Julianoe al 40′ si ritrovano con un uomo in più all’intervallo per l’espulsione del difensore interista Burgnich.

Mazzola entra nello spogliatoio dell’arbitro

Nell’intervallo capitan Mazzola entra nello spogliatoio dell’arbitro e lo redarguisce pesantemente. Risultato: nella ripresa l’arbitro Gonella inizia a dirigere a senso unico a favore dell’Inter che prima beneficia di un rigore praticamente inventato per ostruzione di Panzanato su Mazzola e poi al 15′ segna ancora con Boninsegna, grazie a una papera di Zoff che era furibondo e fuori di sè per il furto subìto.

Testimoni oculari raccontano di un Dino Zoff incredulo (“avrei ammazzato l’arbitro”, confessò anni dopo), di isterismi napoletani e di rassegnate facce. Cosa successe nell’intervallo di quella gara lo ammise lo stesso Mazzola in un’intervista a La Repubblica: “Finito il primo tempo, mentre i compagni sono nello spogliatoio, io mi dirigo in quello dell’arbitro Gonella. Entro come una furia e lo aggredisco verbalmente”

La confessione di Mazzola

Mazzola aggiunse: “Rammento di avergli detto che non poteva arbitrare in quel mondo, che ci stava penalizzando gravemente e di aver usato qualche espressione colorita il cui senso era: o si dà una regolata o da San Siro usciamo tutti fritti: noi, perché perdiamo partita e scudetto e lei, perché con il suo arbitraggio sarà stato il principale responsabile della sconfitta. Gonella riesce a dire soltanto “Come si permette, esca subito fuori”. Col senno di poi, probabilmente, misi addosso un tale senso di colpa a Gonella che finii per condizionare il suo arbitraggio. Ma penso che avremmo vinto lo stesso, in quella squadra c’erano sei o sette giocatori dell’Inter che aveva dominato il mondo”.

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