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Inter senza pace: torna la preoccupazione per i conti del club

Mentre sul campo la squadra di Simone Inzaghi vola a suon di gol, Suning smentisce l'ingresso di un socio forte, ma c'è il rischio di dover effettuare nuove cessioni illustri.

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L’Inter veleggia imbattuta dopo quattro giornate, con il record della propria storia ed assoluto per la Serie A (alla pari con il Napoli 2018) di gol realizzati dopo 360 minuti, ben 15.

Alzi la mano chi se l’aspettava al termine di un’estate di lacrime e sangue, con le due pesantissime cessioni di Achraf Hakimi e Romelu Lukaku, precedute dal fragoroso addio di Antonio Conte, che non se l’è sentita di rimettere in discussione con il ridimensionamento tecnico (presunto?) annunciato dalle cessioni il lavoro fatto nella stagione conclusasi con il ritorno dell’Inter al vertice del calcio italiano grazie allo scudetto numero 19 conquistato proprio al termine dello scorso campionato.

Le uniche macchie del primo mese di impegni ufficiali per i nerazzurri sono stati il pareggio contro la Sampdoria e la sconfitta nell’esordio in Champions League contro il Real Madrid, entrambe giunte però al termine di gare nelle quali l’Inter ha creato numerose occasioni.

Eppure, nonostante tutte queste belle e inaspettate notizie, in casa nerazzurra c’è ancora preoccupazione legata alla situazione economico-finanziaria del club.

Se i risultati del campo, oltre che del lavoro di Simone Inzaghi, sono anche frutto delle ottime intuizioni della dirigenza sul mercato, con ovvi riferimenti ad acquisti come quelli di Edin Dzeko, Denzel Dumfries e Hakan Calhanoglu, nonostante i 130 milioni portati in cassa grazie alle cessioni di Hakimi e Lukaku e il prestito da 275 milioni di euro concesso dal fondo Oaktree, l’attenzione resta alta circa i conti della società, considerando anche che Suning rischia di essere coinvolta nel crollo del colosso immobiliare Evergrande, al quale l’attuale proprietà nerazzurra aveva concesso 2,6 miliardi di euro per evitarne il fallimento.

Il bilancio che sarà approvato a fine settembre vedrà infatti un altro rosso piuttosto significativo e scadenze ineludibili.

Il riferimento è ai circa 40 milioni da restituire annualmente ai creditori e ai due bond da 300 e 75 milioni da ricollocare sul mercato: operazioni che richiederanno liquidità. Come ottenerla?

Senza uno stadio di proprietà le strade sono essenzialmente due, quella di un socio che possa sostenere Suning oppure quella di ricorrere a nuovi sacrifici sul fronte cessioni.

Altri addii illustri sono quindi in vista nel mercato di gennaio? I tifosi, e Simone Inzaghi, per il momento non vogliono neppure pensarci e si aggrappano alla secca smentita con cui Suning ha accolto le voci provenienti dall’Arabia Saudita sul possibile imminente ingresso del fondo di investimento Pif come socio forte di Suning.

La famiglia Zhang vuole andare avanti da sola e non ha intenzione di rinunciare all’asset Inter. Ma mentre la squadra vola tifosi, giocatori e allenatore aspettano chiarezza…

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