Quando finisce un amore ognuno si porta dietro le sue verità. Talvolta vengono raccontate, in altri casi vengono custodite come segreti da non rivelare mai a nessuno. Anche il mondo del calcio ha le sue storie, i suoi tradimenti e i suoi veleni. Gli 8 anni di Piotr Zielinski al Napoli, ad esempio, meritavano un discorso d’addio con relativa spiegazione del divorzio. Al netto del contratto non rinnovato, per il nuovo giocatore dell’Inter è arrivato il tempo di dire la sua sul discusso cambio maglia.
Anche a Milano c’è il sole
Si può preferire la nebbia al sole? Aurelio De Laurentiis aveva motivato l’addio di Piotr Zielinski con la necessità climatica del ragazzo di riavvicinarsi a temperature e atmosfere a lui più care. Il 30enne polacco non si è però sentito offeso dalle affermazioni del suo ormai ex presidente: “La nebbia in Polonia c’è davvero, non mi offendo. Era solo una battuta, niente di più. A Napoli ho passato anni indimenticabili: ho pure comprato casa poco prima di lasciare la città, quindi ci tornerò. Adesso è il momento di vivere e scoprire Milano: anche qui ho trovato un bel sole!“.
Inter più abituata alla vittoria
Anche perché – racconta Zielinski – di sole al Napoli lo scorso anno ce n’era poco: “La scorsa stagione negativa, semplicemente, non me la spiego. Non credo sia dipeso solo da noi giocatori, ma non riesco a capire il vero motivo per cui sia andato tutto così male. Diciamo che qua all’Inter c’è più abitudine alla vittoria, non c’è il rischio di farsi prendere troppo dall’entusiasmo e questo può aiutare nel ripetere grandi risultati. Attorno a me vedo solo una grandissima voglia di confermarsi“.
Dall’Arabia alla voglia di nerazzurro
Il destino di Zielinski poteva essere altrove. Lo scorso anno il centrocampista fu vicino a trasferirsi in Arabia: “Quando mi cercavano ci ho pensato un giorno o due, ma poi ho deciso con la mia famiglia di restare a Napoli: c’erano molti soldi in ballo, ma mi interessa più la vita. Ora non vedo l’ora di giocare a San Siro che è mitico: lì ho segnato in maglia azzurra, adesso voglio farlo in maglia nera e azzurra“. Una scelta per ora azzeccata, anche in virtù del feeling con Inzaghi: “Non avevo mai fatto una preparazione così dura, ma è solo un bene: sono sicuro che vedrò gli effetti più avanti“.