Non sono molto simpatici, i gesti che fanno creano confusione e anche irritazione tra i cittadini, ma Ultima Generazione continua nella sua missione. La protesta di ieri al Foro Italico nel corso degli Internazionali di Roma ha generato scalpore, ha fatto arrabbiare tanti appassionati di tennis e sicuramente gli organizzatori non saranno stati entusiasti. Ora, attraverso Alessandro Berti uno dei manifestanti, provano a spiegare le loro ragioni.
- Ultima Generazione, le motivazioni della protesta
- Pietrangeli e Campo 12: la doppia invasione
- “L’assenza di Sinner? Per noi era indifferente”
- Accuse di violenza in Commissariato
Ultima Generazione, le motivazioni della protesta
A parlare è Alessandro Berti, uno dei manifestanti, che nel corso della giornata di ieri era al Foro Italico e si è “incollato” ai gradoni del campo 12: “La nostra motivazione è semplice, quella di portare l’attenzione sul Fondo Riparazione, un fondo permanente di 20 miliardi che il Governo dovrebbe garantire alle persone colpite da eventi estremi e per farlo tocchiamo anche eventi pubblici e di questo portata. Per noi sono uno strumento per portare avanti il nostro messaggio”.
Pietrangeli e Campo 12: la doppia invasione
Un’azione coordinata quella di Ultima Generazione che praticamente in contemporanea è riuscita a fare invasione sul Pietrangeli (dove era in corso il match tra Cirstea e Keys) e sul campo 12 dove si stava giocando un match di doppio: “Sono momenti che vanno pensati e pianificati, le invasioni di campo sono state due e questo ci ha permesso di moltiplicare l’attenzione. Io ero sul 12 e sono una delle persone che si è incollate alle gradinate. Sono riuscito a parlare e a farmi sentire da tutta la tribunetta e proprio in quel punto del campo lo spettatore davanti a me era di Campi Bisenzio (una delle zone colpite dagli eventi per cui si batte Ultima Generazione, ndr), ha sentito le mie parole poi ha abbassato la testa perché non se la sentiva di schierarsi con me. Ma è una persona che è stata colpita da un evento estremo e non viene aiutato dal governo”.
“L’assenza di Sinner? Per noi era indifferente”
La voglia di un gesto importante e su un palcoscenico su cui in questi giorni sono concentrate le attenzioni di tanti italiani ma anche all’estero. L’assenza di Sinner sembra non aver influito sulla pianificazione: “La presenza di Sinner per noi era indifferente, certo si può pensare che se ci fosse stato anche lui ci sarebbe stata una cassa di risonanza maggiore ma per noi non era una discriminante. Non ci interessava se su quel campo c’era Sinner o il numero 50 al mondo. Ieri il messaggio è arrivato. Non ci spaventa come siamo percepiti, il nostro obiettivo è quello di portare dei temi vitali al centro del dibattito politico. Per questo nel corso degli ultimi mesi stiamo organizzando delle assemblee popolari in cui parliamo con i cittadini e affrontiamo le tematiche locali che loro ci sottopongono”.
Accuse di violenza in Commissariato
Non sono mancati attimi concitati al momento della protesta di Ultima Generazione e ancora di più dopo la reazione della sicurezza degli Internazionali e delle forze dell’ordine: “C’erano tanti ragazzi giovani a fare la sicurezza, uno di loro è stato offensivo nei miei riguardi. Ma sono cose che possono succedere. La violenza l’abbiamo provata dopo in Commissariato, uno dei nostri manifestanti è stato preso due volte per il collo da un agente. Prima ha ricevuto una prognosi di 15 giorni poi su pressioni degli agenti è stata ridotta a 1 giorno. Io non sono stato vittima di violenze fisiche, ma quelle verbali e psicologiche le ho subite anche io in Commissariato”.