Alle porte del Natale, Simone Inzaghi si gode la vetta e il primo ‘titolo’ di campione d’inverno conquistato alla guida dell’Inter che saluta il 2021 da capoclassifica della nostra Serie A.
I nerazzurri hanno decisamente cambiato passo nel segmento finale dell’anno solare, specialmente nelle ultime sette partite dove Dzeko e compagni hanno guadagnato qualcosa come undici punti sul Milan e quattordici sul Napoli. Il tecnico piacentino ha analizzato i suoi primi sei mesi a tinte nerazzurre parlando a ‘La Gazzetta dello Sport’.
Il 3-2 al Napoli come punto di svolta: “Grande consapevolezza, era una partita che dovevamo vincere e mi è piaciuto anche come l’abbiamo vinta. Quella era un’Inter che si stava ancora conoscendo. Ma per quel che vedevo in allenamento, anche se fosse finita 3-3 non sarebbe cambiato molto. La strada era tracciata”.
Il borsino delle rivali in ottica Scudetto: occhio alla Juventus “Milan e Napoli sono quelle che hanno cambiato meno. Il Napoli non ha ceduto neppure un big, il Milan ha sostituito bene. Ma nella corsa scudetto metto dentro anche l’Atalanta e la Juve. I bianconeri hanno perso punti, sono più indietro di quanto ci aspettassimo. Ma stanno tornando, hanno vinto sei delle ultime otto: la Juve è un avversario da tenere in considerazione”.
2022 significherà anche Champions League e il pensiero va dritto agli ottavi di finale contro il Liverpool: “Nella mia testa era al primo posto tra le squadre da evitare, insieme al City. Sarà durissima, ma anche una sfida bellissima da giocare. Queste squadre hanno qualcosa in più. Ti danno sempre l’idea che tu possa giocartela, che gli puoi far gol. E invece ti puniscono. Ma noi ci arriveremo pronti”.
L’assalto estivo a Dzeko: 11 goal in 24 partite per il bosniaco “Quando abbiamo capito che Lukaku sarebbe partito, la sera stessa ho parlato con Marotta e Ausilio e ho fatto loro il nome di Dzeko. Mi hanno risposto “con noi sfondi una porta aperta, da tempo vogliamo portarlo qui”. Dzeko è un attaccante che ti aiuta a giocare bene. Ma abbiamo tanti giocatori di qualità in rosa”.
Alle porte c’è anche la finestra invernale dedicata al calciomercato: “La mia priorità sarebbe mantenere tutti. Vediamo con Satriano, gli altri quattro attaccanti vorrei tenerli tutti, poi bisogna capire in mezzo o sugli esterni se possiamo trovare come migliorarci. E magari capire se qualche giocatore che dopo queste prime 25 partite ha giocato meno, ora si sente stretto”.
Nandez può diventare un nome caldissimo sul fronte operazioni in entrata: “È un giocatore interessante, un profilo duttile, potrebbe andare bene. Non voglio parlare di nomi, la società è vigile. Se ci sarà l’occasione, sarà giusto coglierla”.
Capitolo singoli: la crescita esponenziale di Çalhanoğlu: “Credo che il suo ruolo sia quello di mezzala, è quello a lui più congeniale. Hakan ha quantità e qualità e riesce ad abbinarle. Se è il nostro Luis Alberto? Dico di sì, hanno molte cose in comune. E per la verità nel mio modo di giocare avrebbe fatto molto bene anche uno come Eriksen, ne sono convinto”.
Infine le questioni legate ai rinnovi di Brozovic e Perisic: due nodi da sciogliere al più presto “Innanzitutto Brozo deve sbrigarsi a firmare il rinnovo! L’ha già detto Barella, gli piace l’Inter, l’ambiente, poi credo si sia adesso in una normale fase di contrattazione… In campo è un giocatore straordinario, sta facendo da anni le fortune dell’Inter. E Perisic? Eh, speriamo presto. Sapevo con lui di trovare un campione, ho scoperto un uomo dalla grandissima disponibilità, che ha fatto senza problemi anche la seconda punta e l’esterno a destra, quando gliel’ho chiesto”.