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Islanda, il miracolo di dentisti e registi tv

Il pareggio contro l'Argentina al debutto alla fase finale di un Mondiale fa riscoppiare la passione per la rivelazione di Euro 2016 e le sue storie.

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Islanda, il miracolo di dentisti e registi tv Fonte: 123RF

Alla vigilia della sfida impossibile il ct Hallgrimsson era stato chiaro: “Sono stanco di sentire che l’Islanda viene descritta come una favola. In questi anni abbiamo dimostrato che la qualificazione all’Europeo non è stata casuale”. Parole più che mai profetiche quelle del tecnico fatto in casa, che ad Euro 2016 condivideva la panchina con lo svedese Lars Lagerback, perché l’1-1 contro l’Argentina è uno dei risultati più clamorosi della storia dei Mondiali. La nazione più piccola di sempre a prendere parte alla fase finale della compertizione (330.000 abitanti) che riesce a fermare una delle favorite per la vittoria finale. Tutto qui? No, perché l’episodio chiave della partita è uno di quelli classici su cui costruirci un film, o magari un documentario: Leo Messi, la stella delle stelle, che si fa ipnotizzare dal dischetto del rigore da Hannes Halldorsson, il portiere 34enne che gioca in Danimarca, ma che non fa il calciatore come unico lavoro. “Molti di noi hanno un altro lavoro perché sappiamo che quello del giocatore non è un mestiere per sempre” ha detto l’estremo difensore, che di mestiere fa anche il regista televisivo, pure molto apprezzato nel proprio paese, con alle spalle una lunga serie di film d’azione e spot pubblicitari.

Halldorsson aveva pure smesso di giocare a pallone, salvo poi ricominciare quasi per gioco nel 2007 dalla Serie C islandese. E vai di retorica, verrebbe da dire: un semi-dilettante che umilia uno dei più ricchi del mondo. Ecco la potenza e la bellezza del Mondiale, al punto che si fa fatica a non parlare proprio di “favola”, considerando che pure lo stesso Hallgrimsson oltre a quello di selezionatore fa altro nella vita, per la precisione il dentista. Mestiere che, parola di ct, torna utile anche nel calcio: “A livello psicologico con i pazienti il lavoro non è molto diverso da quello che si deve fare in una squadra di calcio” il parere dell’ex allenatore, che vanta un passato anche da tecnico nel calcio femminile. Lo strano caso del ct che guadagna di più con il lavoro “alternativo” che con quello che l’ha reso famoso? Forse no, ma poco ci manca, considerando gli ingaggi che girano in Islanda. Detto questo, per assecondare la richiesta del mister, va detto che il mito dell’Islanda terra di vulcani e giocatori dilettanti va sfatato. A parte portiere e allenatore, infatti, il resto dei convocati per il Mondiale sono fior di professionisti nei principali campionati europei. Forse ancora non in top club, ma c’è sempre tempo per recuperare e eguagliare il mito Ejdur Gudjohnsen, il più forte di sempre, oggi 39enne, che ha giocato pure nel Barcellona e che ha debuttato in Nazionale sostituendo il padre Arnor. Più favola di questa…

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