Gli Europei possono ma soprattutto devono aspettare. Per l’Italia di Roberto Mancini è in programma una settimana chiave per la qualificazione al prossimo Mondiale in Qatar, nel 2022. Gli azzurri non dovranno sottovalutare gli impegni contro l’Irlanda del Nord, la Bulgaria e la Lituania. Dopo le disfatte ai gironi della Coppa del Mondo nel 2010 e nel 2014 e la mancata partecipazione in Russia nel 2018 dopo il doppio confronto con la Svezia, c’è voglia di riscatto.
La prima sfida sarà contro l’Irlanda del Nord. Bilancio positivo per l’Italia, che ha perso solo un incontro vincendo in ben 6 occasioni, mantenendo la porta inviolata negli ultimi 5 match. E il fattore casalingo è quasi una sentenza: gli azzurri hanno vinto tutte le sei gare interne disputate contro i biancoverdi, record del 100% condiviso solo contro la Scozia. E Parma è un fortino per la Nazionale, con sei trionfi in sette sfide al Tardini. Unica eccezione una sconfitta per 2-1 in amichevole contro la Francia nel novembre 2012.
Da quando Roberto Mancini è diventato c.t., il cammino dell’Italia è impressionante. Gli azzurri sono imbattuti da 22 partite (17V, 5N) e solo due volte ha fatto meglio nella sua storia: 30 incontri con Vittorio Pozzo tra il 1935 e il 1939 e 25 gare con Marcello Lippi tra il 2004 e il 2006. In casa, Mancini è rimasto imbattuto nei suoi primi 14 match. L’obiettivo per il mister sarà quello di eguagliare Enzo Bearzot e Marcello Lippi a quota 15.
Considerando la sconfitta e il pareggio con la Svezia, l’Italia solo in due occasioni non ha vinto per 3 gare di fila nei match di qualificazione alla Coppa del Mondo: nel 1981 con Bearzot in panchina e nel 1997 con Cesare Maldini. Nel primo caso sarebbe quasi un portafortuna non trovare il successo contro l’Irlanda del Nord, ma meglio non rischiare.
Capitolo attaccanti per l’Italia. Il goleador con Mancini è Belotti a quota 6 reti, mentre Berardi è andato a segno negli ultimi 2 incontri disputati (nessuno col tecnico marchigiano ha mai segnato per 3 volte di seguito). Servirà invece un Immobile diverso da quello visto recentemente con la Lazio, a secco da ben 7 gare.Â
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