La consolazione, seppur parziale, è che se pensare all’Italia qualificata per la Final Four di Nations League sarebbe stato utopia sei mesi fa dopo lo shock della sconfitta contro la Macedonia del Nord costata la seconda mancata qualificazione consecutiva ad un Mondiale, la musica non era diversa tre mesi fa, quando il 5-2 contro la Germania scrisse una delle pagine più nere della storia recente dell’Italia.
- Italia, obiettivo Nations League: date ed avversari della Final Four
- L'Italia e l'incubo Mondiale, Mancini non dimentica
- Italia, Mancini eguaglia Sacchi: i prossimi impegni degli Azzurri
Italia, obiettivo Nations League: date ed avversari della Final Four
Il calcio moderno, però, sa sempre offrire una seconda opportunità anche a distanza di poco tempo, così ecco la fine estate d’oro del gruppo azzurro che grazie ai successi su Inghilterra e Ungheria si è assicurata il diritto di giocarsi la vittoria della terza edizione della Nations League in Olanda tra il 14 e il 18 giugno 2023.
Avversarie Croazia, Olanda e una tra Portogallo e Spagna. L’obiettivo, non impossibile, sarà quello di migliorare il 3° posto del 2022, quando le Finals si disputarono tra Milano e Torino.
L’Italia e l’incubo Mondiale, Mancini non dimentica
Il tutto esattamente un anno dopo l’inizio del declino. Già, perché poco più di 365 giorni fa l’Italia iniziò a scrivere la propria condanna, non riuscendo a battere Svizzera e Bulgaria sulla strada verso il Qatar.
Il ricordo è troppo fresco perché il 2-0 in Ungheria possa far tornare il sorriso a Mancini e a tutto il gruppo, nonostante a Budapest si sia vista un’Italia di lotta e di governo, come quasi mai nella gestione del tecnico marchigiano, capace di alternare momenti di dominio ad altri di eccessiva sofferenza. Gli assenti rappresentano un buon alibi, ma l’analisi di Mancini riparte sempre dallo stesso punto, dall’ossessione-rimpianto Qatar: “Aver raggiunto la Final Four di Nations League è importante, ma purtroppo tutto il resto rimane – ha detto il ct ai microfoni di ‘Rai Sport’ – Abbiamo rimesso bene in piedi un gruppo dopo quella delusione, ma dobbiamo ancora continuare a lavorare. Ora dobbiamo scavallare il mese di dicembre, fino a quel momento sarà tutto molto difficile. Possiamo solo soffrire in silenzio, anche se magari a giugno la qualificazione alla Final Four sembrerà più bella di adesso”.
Italia, Mancini eguaglia Sacchi: i prossimi impegni degli Azzurri
Vedere gli altri giocare in Qatar farà molto male, ai diretti interessati e ai tifosi, e non solo perché una volta che si è qualificati può sempre succedere di tutto, come dimostrato da Euro 2020. Mancini dribbla la domanda delle domande, se su questo nuovo gruppo si poteva già iniziare a lavorare dopo il trionfo di Wembley e guarda al futuro: “Il gruppo – dice il ct – è questo, anche se potrebbe aggiungersi qualcuno. Alla nuova Italia stiamo lavorando da un po’ di tempo. Il modulo? Non ho un sistema di riferimento. Si può giocare in qualsiasi modo, basta allenarsi. Ci sono partite in cui bisogna saper lottare e stasera lo abbiamo fatto”.
Intanto, però, Mancini si è tolto la soddisfazione di salire sul podio dei ct più vincenti nella storia dell’Italia agganciando a quota 34 Arrigo Sacchi, che ha chiuso la propria esperienza in azzurro con 53 panchine, due in meno rispetto a quelle raccolte finor da Mancini. Irraggiungibile Vittorio Pozzo a 63, al secondo posto c’è Enzo Bearzot a 40, avvicinabile magari già nelle amichevoli contro Albania e Austria del 16 e del 20 novembre. Il giorno dell’inaugurazione del Mondiale dei rimpianti.