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Italia Mundial, da Galli a Baresi: i campioni dimenticati dell’82, cosa fanno oggi

Quaranta anni fa c’erano anche loro nel gruppo di Bearzot che trionfò a Madrid ma non giocarono mai

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

C’è un’altra Italia che festeggia oggi i 40 anni dall’impresa Mundial di Spagna ‘82, è l’Italia-2, quella che ha le facce di Giovanni Galli, Franco Baresi, Pietro Vierchowod, Beppe Dossena, Ivano Bordon, Daniele Massaro e Franco Selvaggi. C’erano anche loro nella rosa azzurra in Spagna in quel mese dei miracoli ma in pochi lo ricordano. Non giocarono neanche un minuto e ognuno di loro ha una storia diversa, tutta da raccontare.

Sette azzurri non giocarono neanche un minuto a Spagna ‘82

I sette “dimenticati” portano ancora oggi dietro i loro ricordi, i flash di quell’avventura indimenticabile che fece impazzire un intero paese l’11 luglio del 1982. Se per i portieri di riserva Bordon e Galli era abbastanza scontato che la presenza di un monumento come Zoff chiudesse ogni speranza di scendere in campo, la storia è diversa per gli altri.

Massaro fatto fuori per aver criticato Bearzot

Tra i giovani promettenti c’era Daniele Massaro ad esempio, che sperava di giocare vedendo anche gli stenti iniziali di Tardelli. Dietro il suo mancato impiego però c’è un “fattaccio”: una settimana prima dell’esordio con la Polonia gli azzuri giocano un’amichevole con lo Sporting Braga, vittoria 1-0 con la stampa inferocita a criticare. Sui giornali inoltre escono le dichiarazioni di Massaro che accusa: “Bearzot non parla con noi giovani e per me è stato ancora più difficile, perché gli juventini non mi passavano la palla”. Massaro si accomoderà sempre in panchina mentre Tardelli diventerà uno degli eroi del Mundial. Gli azzurri di lì a poco entreranno in silenzio stampa.

Selvaggi preferito a Pruzzo tra le polemiche

Mezza Italia avrebbe voluto vedere Roberto Pruzzo in Nazionale ma Bearzot sorprese tutti chiamando il cagliaritano Franco Selvaggi. Glielo disse subito, però: “Vieni con noi ma non giocherai mai”.

L’ex bomber a Il Mattino ricordò: “L’unico che mi voleva in Nazionale era Bearzot e basta. Mi aveva visto fare due gol con la Under 21 e gli ero piaciuto. Non ti esaltare, disse, e mi chiamò sempre. Lo racconto perché passo per uno raccolto in strada per caso. Ero tecnico, veloce, l’alternativa a Rossi più di Pruzzo. Ero vicino di camera di Tardelli. Avevamo delle singole per l’insonnia. Quando alle tre del mattino mi ritiravo, Marco faceva: Franco, già te ne vai?».

Vierchowod doveva giocare la finale al posto dello squalificato Gentile

Quell’11 luglio di 40 anni fa in campo doveva giocare dall’inizio contro la Germania anche Pietro Vierchowod.

Era squalificato infatti Claudio Gentile, il mastino che aveva fermato Maradona e Zico ma fu fermato da una caviglia dolorante. Avrebbe dovuto marcare Rummenigge. Ad entrare nel mito fu lo zio Bergomi, appena diciottenne.

Cosa fanno oggi i “dimenticati” di Spagna ‘82

Ecco cosa fanno oggi i sette azzurri che non scesero mai in campo in quel mondiale di 40 anni fa:

  • Ivano Bordon: Terminata la carriera da calciatore, è stato preparatore dei portieri alla Juventus e all’Inter ma, soprattutto, nella Nazionale di Lippi Campione del Mondo in Germania nel 2006. Due anni fa ha pubblicato la sua autobiografia dal titolo In presa alta.
  • Franco Baresi: è vice presidente onorario del Milan.
  • Pietro Vierchowod: Ha allenato in Italia (Catania, Florentia Viola e Triestina) e all’estero (la Honved Budapest in Ungheria e il Kamza in Albania), ogni tanto fa l’opinionista e partecipa ancora alle partite di beneficenza.
  • Beppe Dossena: Dalla nazionale del Ghana a quella albanese, dall’Al-Ittihad di Gedda (Arabia Saudita) all’Al-Ittihad di Tripoli (Libano), da vice di Cesare Maldini nel Paraguay fino all’ultima esperienza dieci anni fa al Saint-George, società etiope di Addis Abeba. Da anni è un apprezzato commentatore sportivo in televisione, nel 2020 si è candidato alla presidente dell’AIC, l’Associazione Italiana Calciatori.
  • Daniele Massaro: Da quando ha smesso di giocare è sempre rimasto in orbita Milan, dove si è occupato di marketing ed eventi, soprattutto quelli benefici con gli sponsor sul campo da golf, la sua grande passione che condivide con tanti ex compagni in rossonero (Tassotti, Donadoni, Gullit e Van Basten).
  • Franco Selvaggi: È stato docente della scuola allenatori del Settore Tecnico FIGC e capo delegazione della Nazionale Under 16. Nella sua Matera, dove vive, ha aperto una scuola calcio che porta il suo nome. Viene spesso a Napoli nelle tv private come opinionista

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