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Italia: Nicolato si sfoga, le tensioni con Mancini e l’attacco a Gentile

L'ex ct U.21 parla dell'ultimo deludente Europeo. Il rapporto con Mancini era peggiorato per divergenze di opinioni, poi la risposta pepata a Gentile

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Alessio Raicaldo

Alessio Raicaldo

Sport Specialist

Un figlio che si chiama Diego e la tesi di laurea sugli stadi di proprietà in Italia. Il calcio quale filo conduttore irrinunciabile tra passione e professione. Per Virgilio Sport indaga, approfondisce e scandaglia l'universo mondo dello sport per antonomasia

Paolo Nicolato vuota il sacco. A distanza dal suo addio, certamente amaro, dall’Italia Under 21 l‘ex commissario tecnico parla al Corriere della Sera dei motivi che lo hanno spinto a lasciare l’incarico. Una separazione arrivata dopo un lungo rapporto di 7 anni culminato con l’ultimo Europeo, certamente non esaltante con eliminazione fin dal primo turno col terzo posto nel girone alle spalle di Francia e Svizzera. Ma più che i risultati sono stati altri i fattori che hanno pesato e che il 56enne allenatore veneto ha deciso oggi di tirare fuori.

L’obiettivo sfumato dei Giochi e le responsabilità dell’allenatore

Si parte nell’intervista al Corsera dall’analisi del passato e degli ultimi avvenimenti, sicuramente deludenti: “Non è stata un’estate facile: c’era anche l’obiettivo della qualificazione ai Giochi – racconta Paolo Nicolato – e per uno come me era un grande sogno da inseguire. La delusione è stata forte, anche perché arrivavamo da imbattuti“.

Giochi nei quali l‘Italia manca da parecchio: “Non è una casualità, potevamo fare sicuramente meglio. Il mio rammarico è quello di non essere riuscito a far capire l’importanza di preparare il torneo partendo più da lontano. Il tempo c’era ed è una responsabilità che mi sento“.

Il rapporto con la FIGC e le convocazioni “leggere” dei big

Con la FIGC non sempre tutto è filato liscio per Nicolato: “L’ultimo anno andava gestito meglio. Siamo stati coinvolti però dalla gestione della Nazionale A e di un ricambio generazionale che non ha favorito la Under 21“.

Dopodiché si passa alle critiche: “Per me si arriva in Nazionale maggiore con un po’ troppa facilità. Non è un messaggio che condivido in pieno: può essere pericoloso. Non è facile gestire i ragazzi che fanno il passaggio tra i grandi e poi tornano in Under 21: inconsciamente gli obiettivi cambiano. La sensazione di arrivare in prima squadra con una certa velocità credo sia sbagliata. La convocazione per me è un fatto serio, frutto di un percorso, di un merito: non di un’età“.

Le divergenze con Mancini e un addio annunciato troppo presto

Nazionale maggiore significa o per lo meno significava ai tempi di Nicolato Roberto Mancini. Tante le cose che i due allenatori ormai non condividevano. Anzitutto poco è stato gradito l’annuncio del Mancio coordinatore delle nazionali minori, arrivato prima della manifestazione continentale.

Non ha aiutato il fatto che sia trapelata la notizia del mio addio a termine manifestazione. Ma non ha influenzato i ragazzi e lo staff: hanno dato tutto. Pagate divergenze con Mancini? Può darsi. C’era bisogno di un allenatore che condividesse in pieno il tipo di gestione che si andava a prospettare. Non ci sono stati contrasti, ma c’erano idee non del tutto simili. Non ero sulla stessa linea, essere coerente per me è importante“.

Mancini coordinatore, un’idea sbagliata in partenza

Ma l’idea di Mancini coordinatore poteva funzionare? Nicolato ha dubbi in tal proposito: “Per me la Nazionale non è un club e la U20 e U21 non possono essere trattate come una Primavera di A: le dinamiche sono diverse, le competizioni pesano e c’è poco tempo per lavorare”.

“Condivido poco il fatto di giocare allo stesso modo della prima squadra: ogni annata è diversa e bisogna tirare fuori il meglio dai calciatori. Legarsi agli schemi mi pare fuori logica“. Per il resto prevale il dispiacere per un’esperienza importante ormai conclusa: “Mi dispiace che il progetto sia naufragato, ma ora ce ne sarà un altro. La mia esperienza era giustamente al termine già da aprile“.

La replica a Gentile: “Mi fa tenerezza”

Tra i grandi accusatori di Davide Nicolato c’è l’ex commissario tecnico dell’Under 21 Claudio Gentile. Quest’ultimo, in particolar modo, aveva affermato di non aver mai consentito a procuratori di entrare in ritiro. La replica di Nicolato è pungente: “Ne ha dette anche altre nei miei confronti e provo solo tenerezza per lui, che mi giudica maleducatamente senza conoscermi. Io non ho mai avuto interferenze di alcun tipo e il rapporto con i giocatori, che in maggior parte conservo, è sempre stato del tutto corretto e diretto“.

Chiosa, infine, su Sandro Tonali finito al Newcastle proprio in concomitanza con l’Europeo: “La tempistica non ha aiutato, nonostante il massimo impegno di Sandro di tenere la cosa fuori“.

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