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Mancini-Gravina, c'eravamo tanto amati: Figc pronta a chiedere i danni

Proprio come De Laurentiis con Spalletti, anche Gravina pensa a chiedere i danni al suo ex allenatore: Mancini. La Figc studia le carte per il risarcimento.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Strano il destino dei Ct dell’Italia. Quello che si appresta a esordire alla guida degli azzurri a settembre nelle sfide contro Macedonia del Nord e Ucraina, Luciano Spalletti, dovrà probabilmente affrontare una battaglia legale col suo vecchio club, il Napoli: Aurelio De Laurentiis pretende il rispetto della clausola sottoscritta al momento del divorzio. Ma pure il suo predecessore sulla panchina della nazionale, il dimissionario Roberto Mancini, nel frattempo nominato nuovo Ct dell’Arabia Saudita, rischia di finire in tribunale. Anche Gabriele Gravina, infatti, sta pensando seriamente di rivalersi sul Mancio: la Figc pronta a citare in giudizio l’allenatore.

Mancini-Figc: nel contratto previste clausole e penali

Alla vicenda il quotidiano La Repubblica dedica un corposo approfondimento. Dove si legge, ad esempio, che nel contratto siglato tra Mancini e la Federcalcio erano presenti alcune clausole e delle penali relative alla risoluzione unilaterale del contratto. Solo in caso di raggiungimento di determinati risultati sportivi, in particolare, il Mancio avrebbe potuto andar via liberamente e senza stringere accordi con Gravina. L’Italia, dopo il trionfo a Euro 2020, non si è qualificata al Mondiale in Qatar e neppure a Euro 2024 (dove anzi è indietro nel girone): Mancini, insomma, non ha ottenuto, o per lo meno non ancora, i risultati che avrebbero potuto “liberarlo” senza conseguenze.

Gravina, la risposta degli avvocati alla moglie del Mancio

Le norme Fifa a riguardo sono piuttosto chiare. È possibile, per le singole federazioni, chiedere un risarcimento danni in caso di addio unilaterale del Ct, così come sarebbe stato possibile per Mancini chiedere il pagamento dell’intero anno di stipendio (4,5 milioni di euro netti) più un risarcimento danni, in caso di esonero. Gli avvocati di Gravina stanno studiando le carte e, nel frattempo, la Figc ha già risposto a Silvia Fortini, moglie e avvocato di Mancini, che dopo le dimissioni del marito aveva chiamato in federazione per chiedere di non intraprendere azioni legali. Risposta, ovviamente, negativa: l’opzione della causa è sul tavolo.

Mancini come Spalletti: possibile causa col suo ex presidente

Mancini, che ieri ha affidato a un lungo sfogo su Instagram la sua amarezza per le informazioni “false e manipolate” che avrebbero danneggiato la sua immagine, potrebbe dunque essere chiamato a risarcire la Figc per aver “mollato” la nazionale a un mese da due sfide decisive per la qualificazione ai prossimi Europei. Non dovrebbe essere un problema, a ogni modo, per il Mancio, anche in caso di giudizio sfavorevole: visto il contratto faraonico appena sottoscritto con la federcalcio saudita, più che una vertenza economica l’eventuale causa con la Figc sarebbe solo una questione di principio.

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