Nessuna delle persone vicine si capacita che sia accaduto, che Julia Ituma non ci sia più. Sua madre, che ha esternato le sue perplessità e i suoi dubbi, le compagne di squadra, le amiche più care che hanno atteso ore, giorni per esternare quel dolore informe e senza ragioni che le ha travolte a attanagliate dopo la notizia della sua tragica scomparsa, avvenuta a Istanbul in una notte da decifrare del tutto, il 13 aprile scorso.
Virginia Adriano è una delle amiche che ha cercato di esprimere il proprio rammarico, la sofferenza e lo strazio per la scomparsa dell’amica che la abbraccia, la coccola e la sostiene in una carrellata di foto e video che ha condiviso su Instagram.
- Julia Ituma: il post dell'amica Virginia Adriano
- L'ultimo giorno insieme
- L'inchiesta turca sulla morte di Julia
- Il mistero delle chat e dell'addio smentito
- Funerali e domande
Julia Ituma: il post dell’amica Virginia Adriano
Ora, Virginia Adriano se la sente. Ora ha la capacità di fissare in parole quella vita da diciottenni che si è costruita attorno agli allenamenti, la partita, gli appuntamenti e che a pochi giorni dalla tragica scomparsa della stella del volley azzurro, sulla cui morte tutti attendono risposte.
“Mi manchi. Vorrei averti stretto più forte l’ultima volta che ti ho abbracciata. Vorrei poterla ricordare quando chiudo gli occhi e ti penso, l’ultima volta che ti ho stretta tra le mie braccia. La vorrei ricordare nitida come ricordo i tuoi occhi e il colore della tua pelle. Come ricordo il tuo profumo. Mi piaceva tanto sentire il tuo profumo quando mi abbracciavi. Perché anche se non era una cosa tua. Anche tu mi abbracciavi. Non so se ti piacesse, se tu abbia mai voluto farlo. Ora non lo so. Non lo so più se ti conosco. Forse non l’ho mai fatto abbastanza. Non ti ho mai conosciuta abbastanza. Non ti ho mai ascoltata abbastanza. Non ti ho mai capita abbastanza”.
Julia Ituma parlava poco di sé, scrive l’amica, la compagna del Club Italia: “Parlavi tanto dell’amore, tanto del futuro, delle insicurezze, delle scelte, delle occasioni, degli errori, dei problemi, di quelli della vita, di quelli degli altri, dei tuoi? Poco. Mai abbastanza”.
L’ultimo giorno insieme
L’ultima giornata condivisa è stata una frattura, nel loro rapporto anche alla luce di quanto avvenuto poi: Novara, gli impegni, quella partita centrale in trasferta con le compagne in Turchia:
“Il 18 settembre hai preso un treno e te ne sei andata dicendomi che eri stanca. Il 18 settembre mi sono arrabbiata. E ho sbagliato a non accorgermi che qualcosa non andava bene. Ho sbagliato a non dirti che non mi importava. E che anche quella volta ti avrei perdonata. Ho sbagliato ad aspettare te e non pensare che l’avrei rimpianto per tutta la vita”. “Piangerò quando ti rivedrò. Ma ora sorrido perché so che sei felice. Lì sei felice. Perché qui non lo eri e hai preferito andare lì. Ma se lì sei felice abbastanza allora va bene così. Se lì sei felice e sorridi allora sorrido anche io qui. E mi ricordo di te quando qui sorridevi anche tu. Ti amo Tua, Neve”.
L’inchiesta turca sulla morte di Julia
L’inchiesta del procuratore dell’Anatolia, Ismail Uygur, è ancora aperta e sarà solo il responso ufficiale a chiarire definitivamente le cause del decesso: l’autopsia è stata effettuata, i funerali saranno celebrati martedì in Italia. Secondo quanto riferisce il quotidiano Sabah, i primi esami tossicologici hanno anche escluso il consumo di alcol o di qualsiasi tipo di sostanza da parte di Julia prima del decesso avvenuto dopo la partita, persa dalla Igor Volley Novara.
L’albergo in cui alloggiavano Julia Ituma e compagne
Ancora da capire che cosa abbia detto o scritto esattamente Julia nelle chat e nelle chiamate ancora sotto indagine presso il Cyber, l’unità informatica della polizia turca. Per Sonia Alfano, ex presidente della speciale commissione antimafia del Parlamento europeo, la storia lascia “ancora in sospeso molti interrogativi – dice riferendosi anche alla vicenda di un’altra pallavolista italiana morta a Istanbul nel 2012, Giulia Albini, pare per una delusione sentimentale -. Non vorrei che le autorità turche decidano di chiudere le indagini troppo velocemente. Come ha detto la madre di Ituma, le autorità turche hanno “pulito” il cellulare di Julia e mi auguro che ora ci sia collaborazione con le autorità italiane: vediamo se i dati saranno forniti all’Italia”.
Il mistero delle chat e dell’addio smentito
Meno nebbiosa sarebbe le chat con un ragazzo nelle ore precedenti ala tragedia: si tratterebbe di un compagno di scuola della pallavolista che, non riuscendo a parlare con Julia aveva provato a contattare privatamente su Instagram alcune giocatrici, per esternare le sue preoccupazioni. Nulla di definito o confermato sull’indiscrezione che riferiva di una sorta di messaggio definitivo nella chat di squadra di Julia, la quale avrebbe scritto il suo “addio” sulla alle compagne, circostanza e messaggio WhatsApp smentito dalla società.
Julia Ituma
Funerali e domande
Intanto anche la Procura della Repubblica di Roma ha deciso di aprire una inchiesta sulla vicenda per chiarire i dubbi su quanto accaduto a Julia, in questa notte ancora troppo oscura anche se i media turchi sembrano propendere per una sola interpretazione dei fatti..
Il cellulare intanto è tornato nelle mani della famiglia di Julia. “Io l’ho visto, ma era completamente vuoto”, ha spiegato a Repubblica la madre Elizabeth. “L’ho acceso, ma dentro non c’era più niente. Cancellati gli sms, la rubrica, e i messaggi WhatsApp”.
Le esequie saranno celebrate martedì, stando alle ultime informazioni in merito: la salma è rientrata in Italia, a Milano ed è stata allestita una camera mortuaria. L’estremo saluto a Julia avverrà alle ore 11 nella parrocchia dove ha mosso i primi passi da pallavolista, nell’oratorio di San Filippo Neri.