Max Allegri sembra aver trovato il bandolo della matassa della nuova Juventus. Il 4-2 allo Zenit, infatti, oltre a certificare il passaggio del turno dei bianconeri in Champions League con due giornate di anticipo sulla fine della fase a gironi ha visto brillare la squadra anche sul piano del gioco, come non si era visto nelle precedenti tre gare vinte in Coppa, neppure in quelle contro gli stessi russi in trasferta e contro il Malmoe.
Juventus, con tre punte è un’altra vita
La svolta sembra essere coincisa con un assetto decisamente più offensivo rispetto a quello visto nel primo scorcio di stagione, con in campo contemporaneamente Federico Chiesa, Paulo Dybala e Alvaro Morata, con Federico Bernardeschi nei panni dell’equilibratore sulla fascia opposta rispetto a quella dove agisce Chiesa.
Del resto era stato proprio il gruppo, in maniera più o meno velata, a chiedere ad Allegri di sbilanciare maggiormente la squadra in avanti, pur senza perdere i necessari equilibri, come si compete a una squadra che deve lottare per vincere su ogni fronte ed in particolare ad una che è attesa da una rimonta quasi disperata in campionato, dove dopo 11 giornate la Juventus ha la metà dei punti delle due capolista Milan e Napoli.
Juventus, Dejan Kulusevski pedina per Vlahovic?
Certo, non mancano gli scontenti per la nuova formula vincente della Juventus. Da Arthur e Rodrigo Bentancur, che sembra essere stato scalzato da McKennie, fino a Adrien Rabiot e Moise Kean, senza ovviamente trascurare Dejan Kulusevski. Lo svedese sembra infatti destinato ad un ruolo di alternativa nello scacchiere bianconero della seconda parte di stagione o al limite a trovare spazio a gara in corso in un assetto iper offensivo, magari in partite in cui la squadra è sotto nel risultato.
Acquistato nel gennaio 2020 per 35 milioni più nove di bonus e arrivato a Torino al termine della stagione dopo aver terminato la stagione al Parma, Dejan non ha mai convinto fino in fondo, né nella gestione Pirlo né nei primi mesi con Allegri e sembra quindi destinato a essere la prima pedina da sacrificare per l’eventuale assalto a Dusan Vlahovic.
L’attaccante serbo è sempre più ai ferri corti con la Fiorentina e potrebbe lasciare la Toscana già a gennaio: uno scenario che inquieta la Juventus, consapevole di partire dietro al Tottenham di Antonio Conte nella corsa al classe 2001, sia per possibilità economiche, sia per i rapporti notoriamente difficili con la Fiorentina.
Juventus, la scelta di Allegri: Chiesa incedibile, Morata verso l’addio
Le uniche speranze della Juventus passano per un accordo preliminare con il giocatore o con l’abbassamento della quotazione del cartellino in vista della scadenza nel 2023, possibilità che richiede una cessione del giocatore a giugno e non a gennaio. Quanto alla strategia per convincere la Fiorentina, la Juventus, consapevole di dover presentare una corposa offerta cash, sembra essersi convinta anche di non riscattare Alvaro Morata: troppi i 35 milioni necessari per acquistare lo spagnolo dall’Atletico Madrid pensando poi che Morata dovrebbe fare la riserva di Vlahovic.
Chi è e resta intoccabile sarà invece Federico Chiesa. Secondo quanto riportato dal portale spagnolo ‘todofichajes.com’, infatti, il Tottenham di Conte e Paratici avrebbe pronta per giugno un’offerta di 90 milioni per il campione d’Europa. La Juventus però non sembra sentirci ed è pronta ad alzare il muro per la propria stella, scelta come simbolo del nuovo corso insieme a Dybala: il sacrificio di Chiesa non è preventivato a costo di lasciare il via libera al Tottenham per lo stesso Vlahovic.