Era il 3 settembre del 1989, un giorno che tutti i tifosi della Juventus e non solo non dimenticheranno mai. Chi era davanti alla tv ricorderà alla Domenica Sportiva la voce roca di Sandro Ciotti, che quella sera fu ancor più roca del solito, annunciare la notizia che nessuno avrebbe voluto sentire mai. In un incidente stradale è morto carbonizzato Gaetano Scirea, ex libero e bandiera della Juve. Si trovava in Polonia per visionare il Gornik Zabrze avversario della Juve nelle coppe, quando rimase coinvolto in un incidente con la sua vettura che andò in fiamme. Gelo in studio, Tardelli che era collegato con lo studio scoppia a piangere in diretta, l’Italia tutta si ferma col cuore spezzato.
I tifosi di tutta Italia omaggiano Scirea
Cade oggi il 32esimo anniversario della sua scomparsa e sul web torna il dolore: “uno come Scirea si dovrebbe rimpiangere non CR7” o anche: “C’è gente che vuole ritirare la 7 dalla numerazione Juve eppure non abbiamo ritirato neanche la 6 di Scirea”, oppure: “I giocatori di oggi dovrebbero imparare..” e ancora: “Quando un calciatore è serio, onesto, leale tutti gli vogliono bene lo prendono come esempio”
C’è chi scrive: “Era il mio modello, lui l’eleganza, la correttezza, la bontà doti oggi quasi sconosciute. La voce di Ciotti rotta dal pianto, dalla commozione non la dimenticherò mai. Oggi è una triste ricorrenza, quel giorno di 32 anni fa ci ha lasciato un SIGNORE ciao Gaetano” o anche: “quel giorno non morì solo un uomo, morì un’epoca, uno stile, grandissimo” e ancora: “32 anni fa andava via un Campione, con la C maiuscola. Perché Gaetano Scirea quello era. Talentuoso, corretto, professionale, umile. È stato amato da tutti, al di là delle tifoserie, e la vita con lui è stata assai ingiusta. Nel nostro calcio, uno come lui manca..”