Domenica 23 aprile la Juventus avrà quasi certamente i suoi tifosi allo Stadium nell’attesissimo scontro con il Napoli capolista. È questa la conseguenza della decisione presa dalla Corte Sportiva d’Appello Nazionale, a seguito dal ricorso del club bianconero dopo i fatti dello scorso 4 aprile, quando a Torino la squadra allenata da Allegri ricevette l’Inter.
- I fatti che hanno portato alla chiusura della Curva Sud juventina
- La Corte Sportiva d'Appello Federale sospende la sanzione
- Il dibattito web: polemica sulla "non decisione"
I fatti che hanno portato alla chiusura della Curva Sud juventina
Ripercorriamo quanto avvenne: si giocava l’andata delle semifinali di Coppa Italia, conclusasi 1-1, ma il match fece discutere per motivi extrasportivi. Infatti negli ultimi istanti Romelu Lukaku, dopo il rigore trasformato che ha portato in parità l’incontro, si è rivolto alla Curva Sud juventina rivolgendo il gesto di fare silenzio, generando un parapiglia in campo. L’attaccante belga è stato infatti bersagliato da buu e cori razzisti.
Lukaku è stato ammonito e quindi espulso, ma nei giorni seguenti la Juventus è stata sanzionata dal Giudice Sportivo, che aveva stabilito la chiusura del primo anello della Tribuna Sud dell’Allianz Stadium per la prossima partita in casa, e quindi il match contro il Napoli.
La Corte Sportiva d’Appello Federale sospende la sanzione
Il club bianconero aveva però a sua volta sporto un reclamo d’urgenza il 10 aprile, ed oggi la Corte Sportiva d’Appello Nazionale si è pronunciata in merito, con il dispositivo n.205 che recita: “[La Corte Sportiva d’Appello Nazionale – Sezione 1] Rimette la cognizione del reclamo alle Sezioni Unite ai sensi dell’art. 70, comma 4, C.G.S. e sospende la sanzione inflitta”. Quindi, la sanzione è stata sospesa in attesa del pronunciamento della stessa Corte ma a sezioni riunite, e la Juve non dovrà rinunciare ai propri spettatori in Curva Sud, almeno contro il Napoli.
Il dibattito web: polemica sulla “non decisione”
Va da sé che questa decisione sta facendo discutere i sempre reattivi social. C’è chi sui social si chiede: “Ma possibile che anche per una cosa del genere non siano in grado di prendere una decisione che sia definitiva? Chissà cosa devono valutare… O il reclamo è ammissibile o non lo è”. Gli fa eco un altro utente, polemico: “Ma riescono a prendersi una responsabilità che sia una?”. E ancora: “Quanta “all’italiana” c’è in questa decisione…”.
A proposito di toni polemici, c’è chi sposta il focus sulle conseguenze da parte dell’Inter: “Lukaku è l’unico a pagare (con squalifica) per aver subito i canti razzisti insomma”, “E dunque l’Inter due giornate di sospensione con il Napoli e loro tutto a tarallucci e vino, che vergogna”.
Il dibattito comunque va avanti tra opposte fazioni, com’era facile aspettarsi, e tra chi scrive sul web “accolto il ricorso perché i cori non c’erano, ma da capire per alcuni è difficile, quando vendevano i cervelli tanti hanno trovato chiuso” e chi invece propone questo punto di vista: “Ma per chi dice, cosa vi aspettavate, dico a loro… No ma per caso avete capito che i co… che dovevano pagare hanno pagato? Chiudere la curva a migliaia di tifosi per pochi cretini? Ma davvero pensate sia una cosa equa?”. C’è quindi chi plaude al ricorso accolto: “Decisione giusta. Ma alla fine capirai che supporto in più che danno alla squadra allo stadio. Ieri sera sentivi solo “chi non salta portoghese è” “scemo scemo scemo”. Non c’è più la tifoseria di una volta, siamo proprio poveri da quel lato…”.