La scomparsa di Mino Raiola, forse il più noto procuratore nel calcio contemporaneo, ha rivoluzionato schemi, ruoli, trattative e destato interrogativi sulla figura di Rafaela Pimenta, avvocatessa che ha assunto un ruolo oggi più preminente, centrale per gli assistiti che aveva guidato e valorizzato con il supporto dell’agente FIFA più famoso nel panorama internazionale.
A Tuttosport, Pimenta svela dettagli inediti su Paul Pogba, Donnarumma e apre a delle interessanti prospettive in chiave mercato, naturalmente.
- Rafaela Pimenta ricorda Raiola
- Il rientro di Pogba: l'ultimo capolavoro di Raiola
- Il futuro di Ibrahimovic al Milan
- Il caso Donnarumma: rimarrà al PSG?
Rafaela Pimenta ricorda Raiola
“Sapete qual è il segreto di Mino e mio? Che ci siamo sempre divertiti un mondo”, ha detto Rafaela Pimenta, partendo proprio da un ricordo del compianto Raiola: “Era fantastico lavorare con lui”. Un’intesa professionale importante, decisiva anche per il ritorno di Paul Pogba alla Juventus che sta vivendo una fase molto delicata.
“Quando Paul ha finalmente deciso di farsi aiutare ha migliorato la situazione e ha capito che c’era una soluzione. E’ in mano agli avvocati. Paul adesso ha fatto tutto quello che doveva fare. Sì, forse poteva dirmelo prima ma lo capisco. Perché non è facile parlare di queste cose e spesso cerchi di risolvere da solo, perché ti vergogni, perché hai paura. Ma quando Paul ha deciso di parlare, le cose si sono avviate verso la soluzione. Succede molto più spesso di quanto voi immaginiate e infatti con Paul abbiamo pensato a un progetto: sviluppare una piattaforma di dialogo e appoggio per la salute mentale di un calciatore, anonimo per dare consigli, perché non sempre i calciatori sono in grado di superare certi problemi”, le sue rivelazioni.
Gli infortuni, forse addirittura una scelta errata, hanno destato notevoli preoccupazioni tra i tifosi della Juventus, afflitta da una crisi che non trova eguali nel passato recente:
“Come sta? E’ entusiasta. Il superpotere di Paul è quello di superare le difficoltà con una forza incredibile e una grande positività. C’è stato un momento, qualche settimana fa, nel quale mi ha detto: ‘Rafaela, basta. Io non voglio pensare più a niente, mi concentro sul mio ginocchio e sul recupero, perché voglio tornare a giocare’. E così ha fatto: sono sicura che non ha più ascoltato nessuno e non ha più sentito niente, perché lui è capace di escludere il mondo e concentrarsi su un solo obiettivo”.
Paul Pogba
Il rientro di Pogba: l’ultimo capolavoro di Raiola
Con il Manchester United i rapporti non erano affatto idilliaci, ma il ritorno a Torino da dove tutto è iniziato anche grazie all’abile manovra di Raiola, il cui esito non era scontato:
“E’ successo tutto ad aprile, quando Arrivabene e Nedved sono venuti a Monte-Carlo a vedere il Masters 1000 di tennis. Sono passati qui in ufficio, abbiamo chiacchierato un po’ e io ho detto loro: perché non fate Pogba? E loro hanno detto: ‘Certo! Per noi si può fare domani, lui verrebbe?’. E io ho risposto: ‘Chiamiamolo’. E così è andata… Cosa ha detto Paul? Era felice. Lui ci tiene alla Juve. Aveva altre ipotesi in ballo, ma quando ha sentito la parola Juve le ha messe immediatamente da parte. Lui ama questo club e ama l’Italia. Questo perché la Juventus gli ha dato momenti meravigliosi e le più grandi felicità. Poi sa, il giocatore rimarrà sempre legato al club dove compie il salto da sconosciuto a grande giocatore, per Paul la Juventus significa tantissimo. Da quando è andato via dalla Juventus ha sempre guardato le partite della Juventus e soffriva ed esultava per loro. Non ho mai sentito Paul parlare male della Juventus, tranne che per due cose. Quando c’era lui andavano in ritiro in un albergo (non quello attuale, ma uno a Leinì, ndr) e lui si lamentava molto per le dimensioni del letto: troppo corto. Mi diceva sempre: “Mi escono i piedi!”. L’altra cosa era la pasta al pomodoro: “Rafaela, c’è sempre la pasta la pomodoro”. E gli rispondevo: “Sei in Italia! Cosa vuoi mangiare? Riso e fagioli?”. Ma scherzavamo molto su questa cosa e quest’estate era diventato quasi ossessivo. Non vedeva l’ora di chiudere la trattativa. Mi chiedeva in continuazione: quando vado alla Juve? Quando vado alla Juve? Era carico da matto. Settimane passate così… e poi arriva e si fa male. Un dispiacere immenso”.
Dicevamo che uno dei nodi cruciali riguarda la decisione di optare per la terapia conservativa che, in un secondo momento, è stata reputata inadeguata:
“La Juventus è stata molto corretta a lasciargli la libertà di decidere, perché il ginocchio è suo. Ora, lui non è un dottore e non lo sono neppure io. Abbiamo sentito molti specialisti, la maggioranza di loro suggeriva l’operazione, alcuni avevano ipotizzato un terapia conservativa. Ovvio che quando tu vorresti evitare l’operazione sei selettivo nell’ascolto e tendi a dare retta a quelli che dicono: terapia conservativa… ha provato ed è andata male. Perché non voleva l’intervento? Perché era convinto che con la terapia conservativa sarebbe rientrato prima. E lui aveva l’obiettivo di rientrare il prima possibile per mettersi al servizio della squadra. Per fortuna ora è finita. Tornerà presto in campo per la sua Juve”.
Zlatan Ibrahimovic
Il futuro di Ibrahimovic al Milan
Rafela Pimenta si è espressa, con la cautela del caso, anche sul futuro di Zlatan Ibrahimovic che è rimasto fedele a Mino negli anni e nei cambi di casacca. Rimarrà al Milan?:
“Cosa farà da grande? Secondo me non lo sa ancora nemmeno lui, perché è ancora un grande giocatore e pensa ancora da calciatore. Uno come lui può fare di tutto”.
Il caso Donnarumma: rimarrà al PSG?
Juventus e Milan suggeriscono un altro nome della scuderia Raiola, quello di Gigio Donnarumma che è stato recentemente accostato di nuovo alla Vecchia Signora afflitta da innumerevoli problemi che, per quanto negati, creano disagi e spaccature e il Tottenham:
“Tornerà in Italia? Io so che a Parigi le cose vanno bene e Gigio si trova magnificamente, ma il futuro non lo conosce nessuno”.