Quattro punti in due partite: così in 180 minuti Tudor è riuscito a cambiare la Juventus. Ma si parla ancora di Thiago Motta: l’ultima frecciata all’ex allenatore bianconero arriva da Fabio Caressa e Beppe Bergomi, piuttosto critici nei confronti dell’italo-brasiliano.
- La Juventus è già cambiata? Motta nel mirino
- L'errore commesso da Motta secondo Bergomi
- La bordata di Caressa all'ex tecnico della Juventus
La Juventus è già cambiata? Motta nel mirino
L’effetto Tudor ha dato subito i risultati sperati da società e tifosi, dopo le batoste con Atalanta e Fiorentina costate la panchina a Motta. Il tecnico croato ha esordito con la vittoria di misura ai danni del Genoa, cui ha fatto seguito il buon pareggio dell’Olimpico nello scontro diretto con la Roma.
Più che rinata, la Juventus si è rianimata, rilanciandosi così nella corsa al quarto posto Champions. Inevitabile un confronto con la gestione Motta, finito ancora una volta nel mirino delle critiche. Questa volta ad attaccare l’ex Bologna sono stati Caressa e Bergomi negli studi di Sky.
L’errore commesso da Motta secondo Bergomi
L’ex difensore dell’Inter e della Nazionale non ha dubbi sull’errore principale commesso da Motta durante la sua breve esperienze alla guida della Signora. “Non è riuscito a capire il valore di alcuni calciatori a livello umano, alcuni elementi sono mandati via con troppa facilità”.
Pur avendo il tecnico negato che ci fossero frizioni con lo spogliatoio nell’intervista rilasciata al Corriere della sera i rumors (e i fatti) dicono altro, come testimonia il post criptico di Perin su Instagram (“ciascuno è artefice della propria sorte”), probabilmente riferito proprio alle parole del suo ex allenatore. Insomma, per Bergomi “l’esonero di Motta non è una cosa scandalosa”.
La bordata di Caressa all’ex tecnico della Juventus
Più duro è stato Caressa, che parte proprio dalla recente intervista di Motta per sferrare la stoccata: “È la dimostrazione che non ha capito dove era, non ha capito che era alla Juve”. E scatta il paragone con la squadra di Tudor. “Sembra che ora ci credano di più, ora si vede che è la Juventus in campo”.
Il giornalista sottolinea come “lo spogliatoio non fosse tutto dalla sua parte” e punge ancora l’italo-brasiliano: “Se dopo 10 giorni decidi di parlare, allora non lasciare le cose a metà, racconta tutto. Altrimenti è meglio che taci”.