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Plusvalenze Juve, la società replica alle accuse: il comunicato ufficiale

La risposta della Juventus dopo la bufera scatenata dall'esplosione della notizia e il clamore legato alle accuse: nel comunicato la società si difende dalle accuse

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Le accuse di falso nelle comunicazioni sociali e false comunicazioni rivolte al mercato, mosse dalla Procura di Torino hanno scosso l’ambiente della Juventus. Proprio lunedì scorso, sono state notificate ai componenti del board l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.

Sotto indagine dei magistrati del capoluogo piemontese il presunto “anomalo ricorso, tra il 2019 e il 2021, ad operazioni di scambio dei diritti alle prestazioni sportive di un elevato numero di atleti, operazioni, per altro, nel complesso distoniche nel panorama nazionale”. E’ quanto fa sapere in una nota il Procuratore Capo, Anna Maria Loreto.

L’inchiesta sulle plusvalenze Juve: accuse ad Agnelli

Ammontano a 155 milioni di euro le presunte plusvalenze fittizie. Ipotizzate, tra l’altro, violazioni dei principi di contabilità internazionale relative alla esposizione nel conto economico degli importi derivanti dalle cessioni dei calciatori Emre Can al Borussia Dortmund (14 milioni) e Simone Muratore all’Atalanta (3,8 milioni), entrambi non risultano indagati.

In totale gli indagati sarebbero 16, tra questi ci sono il presidente dei bianconeri Andrea Agnelli e il vicepresidente, Pavel Nedved. Ad alcuni, fra loro, è stato contestato il reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni insistenti.

Secondo gli inquirenti le “operazioni di scambio, che, non generano flussi finanziari di sorta, risultano, concluse a valori stabiliti dalle parti in modo arbitrario e con lo scopo di far fronte alle necessità di bilancio del momento: tali operazioni sono state ritenute fittizie”. Sempre secondo la Procura, “le plusvalenze generate, sono state rivisitate secondo i principi contabili internazionali, cui Juventus Fc, quale società quotata, deve comunque attenersi”. Per gli inquirenti ci fu un ulteriore intervento per alterare i risultati di bilancio attraverso ‘manovre stipendi’, negli anni 2020 e 2021. “Sussistono concreti elementi per ritenere che i calciatori, in accordo con la società, abbiano rinunciato a percepire, in concomitanza con il periodo pandemico, una sola mensilità e non quattro, come per contro – concludono gli inquirenti – comunicato da Juventus Fc nel marzo 2020”. E le restanti tre mensilità, “non sarebbero oggetto di rinuncia, bensì di differimento ad esercizi successivi”.

La replica della Juventus

Non si è fatta attendere la replica da parte della Juventus, attraverso i propri legali, gli avvocati Maurizio Bellacosa (studio Severino, che difende la società) e Davide Sangiorgio (legale personale del presidente Andrea Agnelli) hanno diramato un comunicato stampa in risposta alla chiusura delle indagini della Procura della Repubblica.

La Juventus “rimane convinta, anche tenuto conto degli approfondimenti di natura legale e contabile svolti con l’ausilio dei propri consulenti, e dei pareri legali e tecnico-contabili acquisiti dalla società, di avere operato nel rispetto delle leggi e delle norme che disciplinano la redazione delle relazioni finanziarie; in conformità – continua la nota – ai principi contabili e relativi criteri di applicazione, in linea con la prassi internazionale della football industry”.

Il comunicato completo degli avvocati della Juve

Di seguito il testo completo del comunicato:

“È utile ricordare che il tema delle plusvalenze per operazioni di c.d. scambio è quello da cui è partita tutta l’indagine della Procura della Repubblica di Torino che si è conclusa ieri. Ebbene, si tratta di un tema che oggi non registra alcuna novità, e rispetto al quale due sentenze della giustizia sportiva hanno già riconosciuto la piena regolarità contabile da parte della Società, che ha agito in piena coerenza con la prassi della football industry”.

“Per quanto concerne gli accordi di riduzione e di integrazione degli stipendi, si tratta di iniziative di buon governo societario adottate nel contesto emergenziale della pandemia da Covid 19, che determinò la sospensione delle competizioni sportive calcistiche e la chiusura degli stadi. La Società, con comunicato del 28 marzo 2020, rese nota, in piena trasparenza al mercato e ai soci, una riduzione degli stipendi concordata con i calciatori, facendo presente che eventuali integrazioni dei compensi sarebbero state negoziate e corrisposte se e quando le competizioni sportive fossero riprese e gli stadi fossero stati riaperti. Questa situazione eccezionale di emergenza e di incertezza si è protratta, come è noto, dalla stagione sportiva 2019/20 fino a tutta la stagione 2020/21, visto che soltanto nella primavera del 2022 gli stadi sono stati pienamente riaperti al pubblico. La Società ha pertanto contabilizzato le modifiche agli stipendi e le integrazioni dei compensi in coerenza con la loro progressiva definizione e nel rispetto della disciplina contabile di riferimento.

“Quanto alla generale contestazione di aver falsificato il bilancio e aver reso comunicazioni improprie al mercato, la Juventus e i suoi esponenti ritengono di aver operato nel rispetto delle leggi e dei principi tecnico-contabili in materia. Peraltro, nel corso degli anni di interesse, Juventus si è distinta per aver dato corso, in piena trasparenza e rispettando alla lettera le normative, a due diversi aumenti di capitale. Queste operazioni straordinarie hanno confermato la solidità della Società nel panorama del calcio italiano. In particolare, il secondo aumento di capitale, avviato autonomamente dalla Società nel giugno 2021, vale a dire alcuni mesi prima che si avesse notizia dell’indagine della Procura della Repubblica di Torino, aveva l’obiettivo di rafforzare il patrimonio della Società in seguito al forte impatto della pandemia. Gli importi di tali aumenti di capitale superano e assorbono largamente i numeri delle contestazioni di natura formale di questa indagine, che in ogni caso non avrebbero alcun effetto sull’indebitamento della società”.

Plusvalenze Juve, la società replica alle accuse: il comunicato ufficiale Fonte: ANSA

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