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Juventus con Mbangula e Yildiz cambia la Next gen: Fagioli riserva e via Iling Junior, Miretti, Soulè, Nicolussi Caviglia

La rivoluzione bianconera riguarda anche i giovani, di quelli lanciati da Allegri quasi non c'è più traccia, ecco la nuova era di Thiago Motta

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

La Juventus di Thiago Motta taglia i ponti col recente passato. E non solo perché la filosofia del corto muso non campeggia più alla Continassa, ma perché il cambiamento rispetto alla precedente gestione Allegri riguarda anche i giovani della Next Gen, con Mbangula e Yildiz a guidare la rivoluzione.

Juventus, Mbangula e Yildiz simboli della nuova era

Contro il Como Thiago Motta ha dovuto fare di necessità virtù. Con gli uomini contati per via di un mercato che procede a rilento, il tecnico italo-brasiliano ha comunque trovato il modo di stupire tutti preferendo il giovane ed esordiente Mbangula al nuovo acquisto Douglas Luiz. Ed è stato proprio l’esterno offensivo belga pescato dalla Next Gen a sbloccare il match dello Stadium con uno spunto personale da applausi. Poi Yildiz, responsabilizzato dalla società e dall’allenatore con quella 10 sulle spalle indossata solo dai più grandi: il turco è stato tra i migliori in campo.

Da alternativa a titolare inamovibile: il nuovo Yildiz

La scorsa stagione Yildiz è riuscito a mostrare il suo talento solamente a tratti. Sprazzi di classe. A piccole dosi. Alternativa a Chiesa e mai considerato un titolarissimo da Allegri, le qualità del gioiellino turco sono rimaste spesso imprigionate in un 3-5-2 che prediligeva la concretezza del risultato allo spettacolo. L’avvento dell’era Motta ha cambiato il destino di Kenan, premiato dal club non solo con la 10 ma pure con un contratto nuovo di zecca e ben più remunerativo rispetto ai 300mila euro precedentemente percepiti. Alla prima col Como Motta lo ha schierato in posizione centrale sulla trequarti alle spalle di Vlahovic e Yildiz non ha tradito le aspettative, illuminando le azioni offensive della Juventus. Buona la prima. Di più, ottima. Il classe 2005 è pronto a ripagare sul campo la fiducia di tecnico e società.

E della Next Gen di Allegri non c’è più traccia

Nell’arco del secondo triennio in bianconero Max Allegri ha attinto non poco dalla Next Gen. Eppure dei giovani che ha lanciato quasi non c’è più traccia. Partiamo da Fagioli, che è sempre stato un suo pupillo. La scorsa stagione il centrocampista sarebbe stato titolare se non fosse stato squalificato nell’ambito della vicenda scommesse: oggi, invece, è una riserva. Soulé è stato ceduto senza troppi rimpianti alla Roma nonostante un’annata super col Frosinone, mentre Iling Junior è finito all’Aston Villa nell’affare Douglas Luiz. In lista di sbarco anche Miretti, a un passo dal Genoa. E Nicolussi Caviglia è di fatto un nuovo calciatore del Venezia. Sì, decisamente un taglio netto col recente passato.

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