Fu l’unico della Triade della Juventus a non essere squalificato ai tempi di Calciopoli ma solo perché, a differenza di Moggi e Giraudo, risultava solo come consulente ma anche per Roberto Bettega lo scandalo del 2006 equivalse alla fine della sua avventura nel mondo del calcio, nata come giocatore e proseguita come dirigente. Penna Bianca tornò per un breve periodo nella società bianconera dopo il ciclone calciopoli ma fu poi sostituito da Marotta. Cosa fa oggi Penna Bianca?
Stop anche con le ospitate in tv
Per anni Bettega ha ricoperto il ruolo di opinionista sportiva nelle tv locali del Nord ma a un certo punto ha detto basta anche con questo. Ha deciso di “disintossicarsi” dai veleni del pallone, che resta il suo grande amore, dopo una vita da protagonista assoluto.
Il primo provino con la Juve a 9 anni e 9 mesi (“Mi avevano preso. Ma quando dissi di avere 9 anni e 9 mesi il tecnico sbiancò: dovevo averne dieci. “Aspettate”, disse. Andò a parlare con i dirigenti e poi tornò dicendomi di ripresentarmi a gennaio”). L’esordio poi col Varese nel 1969-70, , segnò 13 gol, risultando capocannoniere del campionato cadetto (insieme a un certo Ariedo Braida, anche lui futuro importante dirigente sportivo, al Milan) e trascinando i lombardi in Serie A, prima di tornare a casa a Torino e rimanerci per sempre. Nota la sua storia: la tubercolosi che lo fermò a lungo ma non gli impedì di segnare 178 gol in bianconero e di essere una leggenda anche in Nazionale, con la beffa dell’infortunio che lo privò di giocare i M Mondiali dell’82 in Spagna.
A fine carriera poi da Torino a Toronto: all’epoca la squadra si chiamava Toronto Blizzards, e Bettega vi rimase per due stagioni, totalizzando 48 presenze e segnando 11 gol. E fu proprio forse l’esperienza di fine carriera in Canada che ispirò un’idea imprenditoriale di Bettega. A inizio anni ’90, infatti, Bettega divenne proprietario del ristorante Mc Donald’s di piazza Castello, che per tanti anni è stato l’unico della catena di fast food americana presente a Torino. Poi la carriera da dirigente ma oggi che fa Bettega?
Le vacanze sempre ad Alassio
Il suo posto del cuore estivo è Alassio, va lì in vacanza da 51 anni ed è una celebrità del posto, ma il suo buen retiro è a Vignale Monferrato, dove aveva una seconda casa. Qui pochi anni fa Bettega ha preso la residenza decidendo di viverci per sempre
Il no al nucleare
Abituato per carattere a prendere posizione, Bettega è di recente “sceso in piazza” contro il nucleare , presenziando alla manifestazione organizzata ad Alessandria per dire no al deposito nazionale dei rifiuti radioattivi in provincia: “Sono solo un italiano che ha giocato a calcio tanto tempo fa e oggi null’altro. Non sono Roberto Bettega. Sono un italiano che ha sentito, ha capito e vuole il bene dell’Italia; che sia scelto e spiegato un qualcosa. Che pensa ai figli, ai nipoti, alla gente in senso generale. Punto e basta”.
“Anche come Lions abbiamo incontrato alcuni esperti su questa tematica, che mi è entrata nel cuore. Anche per questo mi sono convinto a esserci oggi. Vorrei sia fatta la scelta giusta. Di solito, quando parto con un lavoro, ho un inizio, ma cerco di sapere quale sia il mio finale. Su questa vicenda resto invece sorpreso. Al di là del fatto che Vignale, per il fatto che sia territorio Unesco, per le acque che corrono sotto, non è certamente il posto più adatto, ma come ce ne saranno tanti altri. Io è questo che vorrei capire: dove, perché, chi. Ero un tattico anche quando giocavo, studiavo le partite prima, mica al 90esimo, se no avremmo già perso. Io non gioco più a calcio, può non interessare a me, ma se il deposito dovesse essere grande come 207 campi da calcio, i bambini dove andranno a giocare?”.