La Juventus continua a vincere, forse a non convincere, ma aggiunge comunque un altro mattoncino per provare la scalata alle prime quattro posizioni della classifica. I bianconeri hanno superato anche l’ostacolo Udinese nonostante un secondo tempo che ha messo ancora in evidenza alcune debolezze della squadra di Massimiliano Allegri.
Juve: l’esultanza di Dybala apre il dibattito
Dopo la vittoria ai danni della formazione friulana si è parlato pochissimo di quanto fatto vedere dalla Juventus sul terreno di gioco mentre tutte le attenzioni si sono concentrate sull’esultanza polemica di Paulo Dybala, che dopo il gol ha deciso di non festeggiare ma solo di lanciare uno sguardo che a molti è sembrato polemico verso la tribuna dei dirigenti.
Nel corso delle ultime settimana infatti il giocatore è stato spesso chiamato in casa dal dg Maurizio Arrivabene che nel trattare il tema del suo rinnovo contrattuale, ha chiaramente fatto capire che il giocatore argentino avrebbe dovuto meritarselo. Un rinnovo che fino a qualche mese fa sembrava ormai cosa fatta, e che invece si sta andando complicando ogni settimana di più.
Juve: i tifosi contro Ramsey e Rabiot
Le parole del dirigente hanno lasciato il segno ma ora i tifosi hanno deciso che posizione prendere. Nel corso della gara tra Juventus e Udinese, Dazn ha trasmesso una grafica con gli ingaggi più pesanti nella rosa bianconera tra i quali figurano anche quelli di Rabiot e Ramsey (entrambi intorno ai 7 milioni di euro l’anno). Un dato che ha spostato in maniera evidente il giudizio dei tifosi: “Il signor Arrivabene ci dica come mai il signor Aaron Ramsey è ancora alla Juventus, a proposito di meritarsi la maglia”. La pensa allo stesso modo anche Nicolas: “Ramsey e Rabiot 7 milioni a testa e stiamo pensando di non rinnovare Dybala, questo è ridicolo”.
La gran parte dei tifosi della Juventus critica apertamente la dirigenza: “I dirigenti che criticano Dybala e mettono in dubbio il suo contratto hanno avallato i contratti di Ramsey e Rabiot, l’acquisto di Kuluseveski, i rinnovi pluriennali di Khedira, Alex Sandro, Rugani e il ritorno di Kean. Senza dimenticare le scelte di Sarri e Pirlo come allenatori. Certo che ne hanno di coraggio”.